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Metal Gear Solid 5 The Phantom Pain - Il cammino dell'eroe

Mettiamo fuori gioco e portiamo via il comandante della Spetsnaz.

Questa missione permette vari approcci. Il nostro prevede l'infiltrazione partendo dalla zona di atterraggio a nord percorrendo le strade verso sud e sfruttando il terreno sopraelevato. Ma meglio spiegare in dettaglio.


Per tornare all'elenco delle missioni, cliccate sul testo seguente in blu per raggiungere l'indice del Walkthrough di Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain.

Se avete bisogno di aiuto per un altro aspetto del gioco, il link seguente in blu vi riporterà all'indice generale della Soluzione di Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain.


Prima di partire, date un'occhiata alla mappa iDROID e zoomate su Da Shago Kallai. Nella parte sud-est del villaggio vedrete una struttura tra due strade: si tratta del complesso principale, nel quale si trova il comandante. Volendo potrete mettere fuori gioco i soldati in zona, ma anche andare direttamente all'edificio e completare il lavoro in fretta. Ovviamente sfoltire le fila nemiche è una questione di rischio e ricompensa: venendo avvistati dovrete vedervela con tutti i soldati ancora attivi, per cui mettendone fuori gioco alcuni potreste rendere il raggiungimento del comandante molto più sicuro.

Andate a sud lungo la strada dalla zona d'atterraggio nord, e scorgerete un posto di guardia con un soldato sulla torre e uno al suolo. attendete la giusta opportunità ed eliminate silenziosamente quello a terra: di qui, potrete salire la scala e occuparvi anche del secondo in alto, oppure colpirlo da lontano. Ricordatevi sempre che avete a disposizione anche il Fulton.

Ripulito il posto di guardia, cercate anche dei materiali che potrebbero tornarvi utili, poi proseguite a sud. Noi ci siamo tenuti sul lato ovest della strada, restando su terreno sopraelevato e scrutando la zona con il binocolo per qualche minuto. Facendo lo stesso dovreste riuscire a taggare un gran numero di nemici e migliorare le vostre possibilità di restare celati.

Prestate particolare attenzione ai tre edifici (non del complesso principale) sul tetto dei quali c'è un soldato che usa un riflettore. Potrete infiltrarvi in ogni struttura restando ai margini del villaggio, salendo la scala ed eliminando silenziosamente il soldato di guardia. Ciò vi aiuterà a muovervi più agevolmente, visto che i nemici con la migliore visuale saranno neutralizzati.

Quando sarete pronti, considerate un approccio al complesso principale da sud-ovest, visto che la maggior parte delle pattuglie si trovano a est e nord-est. I nemici si muovono molto quindi è impossibile indicarvi i movimenti precisi, ma muovetevi con calma e mettete fuori gioco i soldati isolati (nascondendone poi il corpo) e non dovreste avere troppi problemi.

Ricordate che il Fulton può essere visto dai nemici, quindi non usatelo per estrarre tutti i nemici abbattuti. Dovrete sempre considerare chi può vedervi o sentirvi durante le operazioni.

In caso veniate scoperti, ritiratevi in uno dei tre edifici su cui erano le guardie solitarie che avete eliminato. In questo modo avrete un'ottima visuale e potrete sbarazzarvi dei nemici in avvicinamento, spostandovi da una parte all'altra del tetto.

Che riusciate a infiltrarvi o vinciate lo scontro, cercate il comandante al piano terra del complesso principale. Dopo lo scontro lo abbiamo trovato mentre si nascondeva e lo abbiamo messo fuori combattimento invece di ucciderlo. Fate lo stesso e portatelo all'esterno, poi usate il Fulton su di lui e mandatelo alla Mother Base.

Dopo esservi occupati del comandante, salite su una jeep e allontanatevi dalla zona calda. Se avete eliminato tutti non avrete problemi, altrimenti le cose potrebbero movimentarsi. Una volta lontani dall'area, la missione sarà completata e potrete accettarne direttamente un'altra o dedicarvi alle missioni secondarie oppure tornare alla Mother Base per una doccia e per sviluppare alcune nuove armi. La decisione dipende interamente da voi.

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Emiliano Baglioni

Contributor

Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.
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