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"MOH non parla di Al-Qaeda"

Un omaggio ai guerrieri moderni.

Il producer di Medal of Honor, Greg Goodrich, ha affermato che il nuovo FPS di EA racconta la guerra in Afghanistan utilizzando Talebani e Al-Qaeda semplicemente perché i protagonisti del gioco, i membri del Tier One, hanno preso parte a questo conflitto.

"Volevamo raccontare la storia di questi soldati nelle fasi iniziali della battaglia", ha dichiarato Goodrich. Nonostante le critiche suscitate dalla possibilità di vestire i panni dei talebani nel multiplayer, Goodrich ha ribadito che l'obiettivo degli sviluppatori è quello di onorare le forze della coalizione, non di sfruttare le situazioni che hanno vissuto.

"I videogiochi sono il medium dei nostri giorni e questo è il modo in cui noi raccontiamo le storie".

"Chi critica non capisce che questo è il modo migliore per onorare un gruppo di individui, per raccontare una storia e gettare luce su una comunità di guerrieri che merita di essere onorata. Non è un gioco sui talebani o su Al-Qaeda, non parla dei combattenti ceceni né di quelli uzbechi. Non si parla della guerra in Afghanistan. Si parla di un gruppo di individui che hanno vissuto determinati eventi".

Nelle scorse ore il presidente Riccitiello aveva commentato il polverone sollevato dal gioco. "La questione mi ha sorpreso. Nessuno aveva notato questa opzione finché un giornalista non ha giocato davanti ad una madre che aveva perso il figlio in Afghanistan".

Medal of Honor sarà disponibile dal 15 Ottobre su PC e console HD. Troverete tutte le informazioni sulla campagna single-player nel nostro hands-on.