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Monster Hunter Generations Ultimate - recensione

La caccia riprende in versione ibrida.

Sono ormai lontani i tempi in cui Capcom era una delle regine delle sale arcade. Sono purtroppo distanti anche gli anni in cui la Capsule Computers osava (quasi) senza freni, portando su varie generazioni di console PlayStation, Sega, Nintendo e Xbox titoli coraggiosi come Power Stone, Killer 7, Viewtiful Joe e Dead Rising. Ultimamente però stiamo assistendo ad un risveglio della compagnia di Osaka, lento ma progressivo e in gran parte poggiato su riedizioni di vecchi titoli e remake. Sembrano essere in particolare due i pilastri su cui Capcom sta basando la sua rinascita: Resident Evil e Monster Hunter.

RE7, Resident Evil 2 Remake e Monster Hunter World sono le punte di diamante che stanno contribuendo a rinnovare l'interesse dei giocatori nei confronti di Capcom. A queste spera di aggiungersi Monster Hunter Generations Ultimate, che porta su Switch uno dei capitoli della saga rimasti finora confinati nel territorio giapponese, contraddistinto da quella doppia X nota anche come "Double Cross". Il gioco altro non è che una corposa espansione dell'avventura uscita circa due anni prima (uno solo in Europa) su 3DS con nuove missioni, nuove modalità, un roster di mostri DECISAMENTE più corposo e nuovi stili di caccia.

Cover image for YouTube videoMonster Hunter Generations Ultimate - Launch Trailer (Nintendo Switch)

C'è la forte probabilità che essendovi addentrati nella lettura di questa recensione facciate parte di una delle due seguenti categorie: 1) coloro che amano da sempre Monster Hunter e che pur avendo già giocato questo capitolo nella sua edizione giapponese non esiteranno ad acquistare questa versione; 2) i semi-neofiti che avendo iniziato la carriera di cacciatori con il capitolo uscito su PS4/Xbox One/PC, sono sicuri di essere pronti a questa sfida proveniente dal passato. In questo secondo caso ci sentiamo di dare un piccolo consiglio: preparatevi ad un'esperienza ovviamente simile ma decisamente più intensa e impegnativa rispetto a quella offerta da Monster Hunter World.

La progressione del gameplay è più o meno la stessa: si accetta una missione di caccia, ci si equipaggia adeguatamente e si parte, consci di dover faticare non poco per riportare a casa la pelle propria e la pellaccia coriacea del mostro di turno, con tutto quello che c'è dentro. Detta così sembra banale ma in realtà la struttura di Monster Hunter Generations Ultimate è un po' più sofisticata rispetto alla media degli altri Monster Hunter. Avrete quattro settori da proteggere e altrettanti villaggi, ognuno minacciato da un diverso boss. Ovviamente imbarcarsi subito alla ricerca dei bestioni più duri e cattivi non è consigliabile quindi è opportuno fare pratica per capire quale sia lo Stile di combattimento che più si adatta alle vostre caratteristiche di cacciatore.

Sono superiori alla dozzina le tipologie di armi di cui potrete disporre, ognuna associabile a stili e arti differenti. Non c'è quasi nulla di predefinito, potrete personalizzare l'esperienza in qualsiasi modo vogliate ma per farlo dovrete per forza scendere in campo e sarà proprio li che capirete di aver fatto le scelte giuste o sbagliate. Sì, perché a seconda dei nemici che vi troverete davanti alcuni set-up si riveleranno più o meno performanti e condurranno a faticose ma soddisfacenti sconfitte oppure a sonore bastonate che vi costringeranno a repentini dietro front.

Le mosse speciali sono un potente asso nella manica. Hanno tempi di ricarica che possono dipendere dal tempo o dai colpi inferti.

Un'importanza vitale nelle vostre speranze di successo risiede nell'utilizzo delle mosse speciali, sia offensive che difensive. Di solito andare all'attacco a testa bassa non è una buona idea ma boss finali a parte c'è la possibilità di tenere un atteggiamento più offensivo grazie alla presenza di un nuovo stile chiamato Valoroso, caratterizzato da una differente animazione per il rinfodero dell'arma. Utilizzandola, tramite la pressione prolungata del corrispondente tasto, si assorbe in parte il danno derivante da attacchi nemici e al tempo stesso si possono portare attacchi che andranno a caricare un particolare status in grado di sbloccare bonus diversi in base all'arma usata. È più facile da usare che da spiegare, ma quando ci avrete preso la mano la soddisfazione è garantita.

Che siate irruenti o riflessivi, non dovete mai dimenticare di perlustrare il campo di battaglia per trarne tutti i vantaggi possibili. Nel corso dell'avventura vi troverete di fronte alla bellezza di circa 130 bestie diverse, da quelle più piccole e veloci a veri e propri palazzi ambulanti, capaci di spazzarvi (e spezzarvi) con un solo colpo di coda. Usare lo stesso approccio con tutti non è consigliabile perché i bastardi hanno anche una discreta Intelligenza Artificiale. I loro schemi di attacco sono a volte prevedibili o facilmente assimilabili, ma cambiano sia in base al terreno di scontro che al livello di aggressività della bestia in questione.

Se tutto questo non vi basta, Monster Hunter Generations Ultimate vi metterà poi di fronte a missioni aggiuntive di livello superiore, chiamate G-Rank, che culmineranno con l'incontro di mostri ancora più potenti e dotati di attacchi completamente diversi da quelli visti fino a quel momento. Batterli sarà un'impresa da tramandare ai posteri e vi darà accesso agli equipaggiamenti più rari e utili del gioco. Inutile dire che tutto questo innalza la longevità di gioco ad un numero di ore tendente ad infinito, specialmente avendo a disposizione qualche amico con cui andare a caccia.

Generations Ultimate è meno 'amichevole' di MH World e il livello di difficoltà tende a salire abbastanza velocemente.

Il gioco supporta il multiplayer online e in wireless locale fino a quattro giocatori. La modalità di gioco in rete si è dimostrata piuttosto solida sia in termini di matchmaking che di fluidità dell'azione. Abbastanza indisponente è il mancato supporto alla (cervellotica) chat vocale di Switch. La stessa era assente anche nel gioco originale per 3DS, ma visto che stiamo parlando di una riedizione gli sviluppatori avrebbero potuto inserirla per facilitare le comunicazioni online.

Prima di dare un giudizio estetico a Monster Hunter Generations Ultimate è bene ricordare che si tratta del porting di un titolo uscito su una console portatile che ha ormai alle spalle quasi 8 anni di vita. Il lavoro di restauro svolto è tuttavia ottimo e ha permesso al gioco di girare a 720p in modalità portatile e a 1080p quando la console si trova nel dock. Non è raro imbattersi in texture allungate e spappolate, ma è anche vero che il gioco gira in modo nettamente più fluido e con una profondità di campo sensibilmente più ampia.

Rispetto a World troverete ambientazioni decisamente più ridotte e sensibilmente più spoglie, quindi se fate parte della new-generation di cacciatori preparatevi a qualche passo indietro almeno da questo punto di vista. A questo punto gli Hunters più stagionati staranno sogghignando al pensiero di quello che attende i loro colleghi meno esperti, ma al tempo stesso pregustano le nuove battute di caccia che li attendono in questa edizione. Per venire incontro a chi ha speso decine di ore sul precedente gioco 3DS, Capcom ha reso disponibile su eShop una App che permette di trasferire facilmente i salvataggi di Monster Hunter Generations su Switch. Un nuovo inizio che consente però di ripartire con le spalle ben coperte e le lame già affilate.

Il nuovo stile Alchemico utilizza una strana botte che darà vita a bonus attivi o passivi in base al livello di 'caricamento' che raggiungerete.

Monster Hunter Generations Ultimate può essere considerato il ponte ideale tra i vecchi Monster Hunter e la nuova generazione che ha rivoluzionato e in parte semplificato le meccaniche storiche della saga. È un gioco per certi versi spinoso, che richiede più dedizione ma che al tempo stesso regala anche soddisfazioni maggiori. Le novità introdotte rendono la sua struttura più elastica e adatta ad uno spettro di giocatori più ampio, ma se state pensando di iniziare da qui la vostra istruzione da cacciatori è meglio che vi prepariate ad una serie di lezioni piuttosto dure da imparare.

8 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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