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NBA 2K16, a caccia dell'anello - anteprima

Il capitolo più ambizioso degli ultimi anni?

Per la prima volta dopo qualche anno di presenza fissa, NBA 2K16 non debutta alla gamescom di Colonia con una demo giocabile ma solo con un filmato di presentazione piuttosto generico. Tanto basta a far salire l'attesa per il nuovo capitolo della serie, soprattutto se andiamo a considerare le prime informazioni emerse.

Al momento attuale sappiamo infatti che 2K sta collaborando con la Spike Lee Joint, la società che fa capo al celebre regista/fanatico dei Knicks, per creare la modalità myCareer più profonda e ispirata di sempre. Grazie alla potenza di Xbox One e PS4, e alla collaborazione con le maggiori stelle della Lega, tra le quali spiccano i tre uomini copertina di quest'anno, ovvero l'MVP Steph Curry, il Barba James Harden e il Sopracciglio Anthony Davies, NBA 2K16 promette di stravolgere questo genere di modalità non solo per quanto riguarda la serie di 2K ma anche considerando le principali simulazioni sportive presenti sul mercato.

La storia raccontata parlerà dell'ascesa di una giovane promessa della pallacanestro che passerà dai successi del college al professionismo, concentrandosi sulle difficili scelte che sarà costretto a prendere e gli ostacoli che dovrà superare. Magari partendo da uno dei quartieri ghetto degli USA dove il basket è un modo per stare lontano dai guai nonché uno dei pochi metodi puliti per fare strada. Un po' i temi affrontati da uno dei film più famosi dello stesso Lee, He Got the Game, che aveva come protagonista un giovanissimo Ray Allen, futuro campione NBA coi Miami Heat e uno dei tiratori più micidiali di sempre.

Ecco l'MVP della scorsa stagione, Stephen Curry.

Continuando a parlare delle collaborazioni celebri di 2K Games, non si può non citare quella con DJ Premier, DJ Mustard e DJ Khaled, tre nomi di spicco della scena musicale statunitense che hanno selezionato i 50 brani contenuti all'interno del gioco. Tra queste canzoni spicca Fragili dei Club Dogo in collaborazione con Arisa, più che altro perché è la prima volta che degli artisti italiani finiscono all'interno della serie di Visual Concepts. Parlando di debutti italiani, onore al merito del Banco di Sardegna, fresco vincitore del campionato di Serie A1 e presente tra le 25 squadre di Eurolega. Speriamo con un roster perlomeno aggiornato.

La modalità carriera non sarà comunque l'unica a subire dei cambiamenti. La novità più attesa è quella del 2K Pro-Am, ovvero la lega completamente personalizzata e online che prenderà il posto dei campetti di NBA 2K15. Visual Concepts assicura che si potranno modificare nel minimo dettaglio tutti gli aspetti della propria squadra, partendo dal logo, sino ad arrivare al colore delle sopracciglia dei giocatori. Nel filmato mostrato, per esempio, veniva creato il Team Curry che non era composto da cloni dell'ultimo MVP, ma da improbabili cestisti che vestivano delle inguardabili uniformi con appiccicato sopra il volto del buon Steph.

La novità principale del 2K Pro-Am è però rappresentata dall'assenza di tempi di caricamento tra un 5vs5 e l'altro. Conoscendo la fama nefasta della serie NBA 2K online, ci riserviamo di vedere il sistema in azione prima di festeggiare questa innovazione, così da rimanere piacevolmente sorpresi nel caso in cui tutto vada come promesso.

Il sopracciglio più forte di tutti i tempi, oltre che una futura superstar: Anthony Davies.

In NBA 2K16 tornerà anche MyTeam, ovvero la risposta a FIFA Ultimate Team. Si tratta di quella modalità di gioco nella quale dovrete costruire la squadra dei vostri sogni componendola attraverso delle carte raffiguranti sia i giocatori che palazzetti e divise. Tali carte saranno caratterizzate da un costo specifico in base alla loro rarità e alla forza dell'atleta rappresentato. Quest'anno verrà introdotta la possibilità di mettere all'asta le proprie carte per qualche credito di gioco, esattamente come succede con profitto, sia per EA che per la modalità di gioco, in FUT.

Tornerà anche la modalità MyGM, nella quale si tratterà di approcciare il mondo dell'NBA dall'altra parte della barricata rispetto a MyCareer. In altre parole al posto di essere un brillante cestista, vestirete i panni di un abile dirigente che dovrà trasformare la sua franchigia in un una vera e propria dinastia in grado di dominare la Lega per diversi anni. Per ottenere questo obiettivo dovrete lavorare sul costo dei biglietti, gli ingaggi, il merchandise e il basket mercato, così da formare un impero economico in grado di sostenere gli ingaggi dei più famosi atleti del mondo.

Come dicevamo inizialmente ancora non abbiamo provato direttamente le novità in fatto di gameplay ma già possiamo annunciare uno dei più grandi cambiamenti che la serie introdurrà da anni a questa parte, ovvero il mo-cap integrale. Fino allo scorso anno, infatti, Visual Concepts scansionava solo il volto dei principali atleti, mentre da questa edizione tutto è stato registrato dai macchinari di 2K Sports. Volti, proporzioni, espressioni e movimenti di mani e piedi: nulla è sfuggito all'attento occhio elettronico dello sviluppatore americano.

NBA 2K16: la storia è tutto.

Questo dovrebbe garantire un realismo fuori da ogni parametro per quanto riguarda la riproduzione di tatuaggi e rughe, ma anche replicare lo stile di gioco, le movenze tipiche e soprattutto le forme dei campioni NBA. Fino a NBA 2K15 tutti i cestisti condividevano lo stesso corpo declinato con diverse variabili, mentre in NBA 2K16 il corpo e il set di mosse di Steph Curry saranno esclusivamente assegnate al numero 30 dei Warriors.

Ancora non sappiamo quante superstar siano state coinvolte nel procedimento, immaginiamo almeno i tre sulla copertina e speriamo qualche altra superstar, ma se questo cambiamento radicale non dovesse avere ripercussioni sul gameplay, per esempio modificando la precisione dei movimenti degli atleti scansionati sul parquet o la loro interazione con quelli normali, allora potremmo trovarci di fronte all'ennesimo passo verso la simulazione definitiva.

Non vediamo l'ora di provare con mano tutte le novità di quest'anno, sperando che il mo-cap da una parte e le esigenze di Spike Lee dall'altra non stiano oberando di lavoro un team come Visual Concepts, abituato ponderare ogni suo passo, potendo prendersi tutto il tempo desiderato vista l'assenza di concorrenti di rilievo.

C'è da dire che i 7 milioni di copie vendute da NBA 2K15 dovrebbero garantire una solidità economica notevole al brand e ampi margini di manovra allo sviluppatore, ma il 29 settembre, data nella quale NBA 2K16 arriverà nei negozi, non è così distante come potrebbe sembrare.