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Capcom e il grave attacco hacker: la violazione dei dati personali è molto più grave di quanto si pensasse

Violate le informazioni di oltre 16.000 persone.

Capcom ha confermato che la violazione dei dati personali subita alla fine dell'anno scorso è peggiore di quanto si pensasse, con i dati di 390.000 persone potenzialmente compromessi.

Il publisher di Resident Evil ha confermato per la prima volta a novembre di essere stato vittima di un attacco hacker, che ha visto centinaia di migliaia di dati personali rubati dai suoi server, inclusi i nomi e gli indirizzi di clienti ed ex dipendenti.

Oggi, la società ha fornito un aggiornamento sulla sua indagine sulla violazione. Ha confermato che ora è stato verificato che le informazioni personali di 16.406 persone sono state definitivamente rubate.

Tra le informazioni rubate ci sono nomi, indirizzi, dettagli di contatto e informazioni sulle risorse umane per 3.248 partner commerciali, 3.994 dipendenti e 9.164 ex dipendenti.

Gli hacker hanno anche rubato report di vendite, informazioni finanziarie, documenti di sviluppo di giochi e altro ancora. Poiché un fornitore di terze parti gestisce le transazioni online, i dati delle carte di credito non sono stati violati.

In totale, Capcom ha affermato di aver accertato che il numero potenziale di clienti, partner commerciali e altre parti esterne le cui informazioni personali potrebbero essere state compromesse nell'attacco è di circa 390.000 persone, un aumento di 40.000 rispetto al report precedente.

Ciò include almeno 134.000 articoli dall'assistenza clienti giapponese, 14.000 articoli dal Capcom Store nordamericano e 4.000 articoli dal sito Web Esports. Le informazioni includono nomi, e-mail, indirizzi e numeri di telefono giapponesi.

"Capcom offre le sue più sincere scuse per eventuali complicazioni e preoccupazioni che ciò potrebbe portare ai suoi clienti potenzialmente interessati e ai suoi numerosi stakeholder", ha affermato la compagnia.

Inizialmente, i resoconti dei media affermavano che oltre 1 TB di dati era stato rubato durante l'hack e che il gruppo di hacker chiedeva 11 milioni di dollari in bitcoin per la restituzione dei file. Senza accordo, i dati sarebbero stati pubblicati o venduti, ha affermato un report di Bleeping Computers.

L'azienda ha istituito una linea telefonica riservata esclusivamente al Giappone per le persone che desiderano informarsi sulle informazioni personali potenzialmente compromesse (0120-400161). E si consiglia in generale ai clienti di contattare la propria assistenza.

Che ne pensate?

Fonte: VGC.

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Matteo Zibbo

Contributor

Appassionato di videogiochi e musica (quella più rumorosa e veloce possibile), ha un'insana passione per i GdR occidentali che gli sta condizionando l'esistenza.
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