Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Ci sono ancora poche donne impiegate nello sviluppo, secondo l'associazione di categoria statunitense

Ma più che in altri settori tecnologici.

Michael Gallagher, ovvero il presidente dell'associazione di categoria americana Entertainment Software Association, a cui si deve tra le altre cose l'organizzazione dell'E3, ha chiarito la propria posizione riguardo il numero di donne impiegate nello sviluppo di videogiochi.

In occasione del DICE Summit 2016, Gallagher ha infatti dichiarato che solo il 22% degli sviluppatori di videogiochi sono di sesso femminile e che si tratta di un dato ancora troppo basso, anche se comunque maggiore rispetto ad altri settori tecnologici.

"Sono molto incoraggiato circa la traiettoria di crescita e la traiettoria positiva dell'industria quando si parla di diversità".

"Se guardate a ciò che rappresenta al momento la nostra industria, abbiamo che il 22% dei lavori nella nostra industria sono tenuti da donne. Adesso, in altre parti del settore tecnologico, la percentuale è drammaticamente più bassa. Si aggira attorno al 15%. Al momento non è comunque sufficiente e sappiamo che non è sufficiente".

Gallagher è comunque fiducioso e crede che nel prossimo futuro più donne lavoreranno all'interno del settore dello sviluppo videoludico, considerando che il 31% degli studenti iscritti nelle centottanta scuole dell'Higher Education Video Game Alliance sono di sesso femminile.

"Così abbiamo un 31% in più che sta arrivando. Questo sarà d'aiuto. Non è assolutamente vicino a questo dato il settore dell'ingegneria. Quando si guarda alla maggior parte delle altre principali università, il loro numero di donne si aggira intorno al 15% o 16%".

Sapevate che per Rhianna Pratchett, lead writer di Rise of the Tomb Raider, i videogiochi dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla trama?

Fonte: Gamespot