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Blizzard risponde alla class action sugli Authenticator

Lo studio di WoW non ci sta e respinge le accuse al mittente.

Blizzard ha tempestivamente risposto alla class action dei giocatori che avevano preso di mira gli Authenticator realizzati per salvaguardare la privacy degli account su Battle.net.

"L'azione legale lamenta che non abbiamo notificato ai giocatori la breccia nella sicurezza di agosto 2012: non è vero", ha spiegato lo studio californiano in una nota inviata a GamesIndustry International.

"Blizzard non solo ha agito rapidamente per fornire informazioni al pubblico in merito alla situazione, ma ha anche spiegato le azioni che avrebbe intrapreso e permesso ai giocatori di sapere in che modo l'incidente li avrebbe colpiti, incluso il fatto che nomi, numeri di carte di credito e altri dati sensibili non erano stati compromessi".

"L'azione", continuano i creatori di World of Warcraft, "dice anche che l'Authenticator di Battle.net è richiesto per mantenere un livello minimo di sicurezza sull'account. Questo è completamente falso".

"L'Authenticator è uno strumento opzionale che i giocatori possono usare per proteggere ulteriormente il proprio account su Battle.net nel caso le credenziali venissero compromesse all'infuori del network di Blizzard".

Va ricordato che tale strumento è disponibile in formato digitale come app gratuita per iOS e Android.

"Blizzard apprezza", infine, "il supporto ricevuto dai suoi giocatori contro le frivole motivazioni che hanno spinto alla creazione di questa particolare azione legale".