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Corea: arriva il divieto di commerciare gli oggetti virtuali

Diablo III e simili in guai seri?

Il ministro della cultura, dello sport e del turismo sudcoreano ha proposto una legge per bannare i bot che raccolgono risorse in assenza dei giocatori e impedire di commerciare gli oggetti virtuali.

"Il principale obiettivo dei giochi è intrattenere e dovrebbero essere usati per intenti accademici e altre buone cose", ha spiegato Kim Kap-soo, responsabile della content policy del ministero al Korean Times (come riportato da GamesIndustry International).

Stando al ministero, oltre il 50% degli oggetti scambiati sui mercati virtuali sono stati ottenuti con l'utilizzo di bot o programmi automatici simili e questo tipo di azioni potrebbe, in un collegamento ancora poco chiaro, condurre i ragazzini coreani verso la criminalità.

Va ricordato che tale reato, la cui introduzione potrebbe portare a pene da $45.000 e un (breve?) periodo di incarcerazione, è già "riconosciuto" da sviluppatori e publisher in generale, che hanno finora tentato di debellarlo con mezzi propri.

Non è ancora chiaro come giochi in stile Diablo III, e lo stesso titolo Blizzard che non ha attivato la casa d'aste a denaro reale in Corea, possano essere colpiti dalle promesse sanzioni.

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Paolo Sirio

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Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.
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