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EA si considera pari ad Apple, Google e Facebook

La compagnia tenta di levarsi l'etichetta di publisher tradizionale.

A destra, Peter Moore

EA vuole essere considerata al pari di Apple, Google e Facebook, non di concorrenti del publishing videoludico come Take-Two, Activision e Ubisoft.

I creatori di Battlefield e FIFA intendono diventare una compagnia di servizi piuttosto che di 'semplici' giochi, stando al COO Peter Moore, allontanandosi dal tradizionale publishing per abbracciare un modello che ruoterà intorno al servizio reso al cliente.

"Ci vediamo meno pari dei nostri buoni amici di Take-Two, Activision e Ubisoft, e più vicini, francamente, a compagnie di servizi come Facebook, Google, Apple e Amazon", ha spiegato Moore in un'intervista concessa ad Eurogamer.net. "Stiamo diventando una compagnia disponibili 24 ore al giorno tutti i giorni, perché ora siamo un'organizzazione basata sui servizi e ci svilupperemo in tale direzione".

Per alimentare questa transizione, Electronic Arts ha investito milioni per potenziare la sua offerta nel servizio clienti, aprendo nuovi uffici a Galway, in Irlanda, e Austin, Texas, che aiuteranno gli utenti con ogni genere di problema, dallo smarrimento della password alle difficoltà col download di giochi e DLC.

Il servizio clienti, almeno quantitativamente, va a gonfie vele: sono oltre 20 milioni i contatti annuali.