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First Playable Fund: a rischio il fondo da €4 milioni deciso dal governo a supporto dell'industria italiana del gaming

L'ex ministra Madia del PD punta a sopprimere il fondo fortemente voluto dalla sottosegretaria grillina Liuzzi.

Lo scorso mese vi avevamo parlato del First Playable Fund, ovvero del fondo da 4 milioni di euro deciso dal governo a supporto dell'industria italiana del gaming, contenuto all'interno del Decreto Rilancio.

Il fondo, fortemente voluto da Mirella Liuzzi dei 5 Stelle, ha come obiettivo "sostenere le fasi di concezione e pre-produzione di un videogioco attraverso il finanziamento del 50% delle spese ammissibili per un importo compreso da 10mila a 200mila euro per singolo prototipo", riporta Businessinsider. Ebbene, questo progetto rischia di essere soppresso da Marianna Madia del PD che, con il suo emendamento, "punta a sopprimere il fondo per aumentare quanto già stanziato in favore delle startup innovative, che verrebbero così finanziate per acquisire servizi prestati da incubatori, università, organismi di ricerca e centri per il trasferimento tecnologico industria 4.0".

In realtà, questo provvedimento del fondo, sarebbe in linea con quanto fatto da altri paesi. In Germania, ad esempio, il mercato interno è supportato da qualche tempo con un fondo da 50 milioni di Euro, mentre in Polonia il mercato è sostenuto da un fondo di circa 30 milioni di euro.

Quindi, altri paesi sono decisamente più avanti nel supportare un'industria che, stando a quanto condiviso da IIDEA, ha avuto un giro d'affari nel 2019 "pari a 1,8 miliardi di Euro", con una crescita guidata soprattutto dai software.

Ma oltre al giro di affari, bisogna anche considerare che il settore produce posti di lavoro: "un videogame di fascia internazionale arriva a impiegare tra le 200 e le 300 persone per un per periodo di sviluppo di 2 o 3 anni", ha detto Luca De Dominicis, fondatore di AIV (Accademia Italiana Videogiochi).

Quello che voleva Mirella Liuzzi era un importante segnale per un settore in crescita ma che in Italia fatica ancora, rispetto ad altri paesi. Ma i numeri sono sotto agli occhi di tutti: ad esempio King Games di Riccardo Zacconi è stata acquisita dal colosso Activision per ben 6 miliardi di Euro.

Come ricorda Businessinsider, non è la prima volta che il PD si pone "contro" l'industria. In passato Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico, definì i videogiochi come una delle "cause dell'incapacità di leggere, giocare e sviluppare il ragionamento". A questa affermazione arrivò la pronta risposta di De Dominicis, il quale disse che bisognava sfatare la falsa credenza dei videogiochi dannosi, poiché "ci sono vari studi che dimostrano il contrario".

Non bisogna poi dimenticare che videogiochi e simulatori, ad oggi, vengono utilizzati sempre più spesso nell'apprendimento, per lo studio e per la comprensione di materie Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Ma, a quanto pare, l'Italia non vuole tenere il passo con gli altri paesi in certi campi e la riprova sta proprio nella possibile soppressione del First Playable Fund.

Che ne pensate?

Fonte: Businessinsider.