Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

G2A e il mercato grigio delle key: "siamo aperti a ogni discussione ma che sia reale, non accuse vuote e slogan"

Il rivenditore non ci sta e vuole porre fine alle critiche una volta per tutte.

Il modello di business di G2A è "lo stesso di qualsiasi altro grande negozio digitale globale come Amazon o eBay, con tutti i suoi lati positivi e negativi. Se un qualsiasi sviluppatore sospetta che nel nostro catalogo ci siano key che non dovrebbero esserci c'è un modo veloce e semplice per segnalarlo. Tutto ciò che richiede è contattarci. Se una qualsiasi key è stata ottenuta illegalmente la rimuoveremo, bloccheremo il rivenditore e forniremo i suoi dati personali alle autorità preposte.

"Siamo e siamo sempre stati aperti a un confronto ma che sia vero, non accuse vuote e slogan orecchiabili".

G2A, uno dei più grandi rivenditori di key ed esponenti di quello che viene spesso etichettato come il mercato grigio dell'industria videoludica, risponde con decisione alle ultime dichiarazioni di alcuni sviluppatori indie che invitavano i giocatori addirittura a piratare i titoli piuttosto che ad acquistarli su questo store.

"Possiamo supporre che la ragione per cui questi sviluppatori indie abbiano pubblicato quei post sia per ottenere visibilità dai media. Purtroppo per G2A ci sono riusciti in pieno: i loro tweet hanno dato vita a una valanga di articoli", continua la dichiarazione ufficiale che G2A ha inviato a Games Industry sottolineando come proprio coloro che si stanno lamentando non abbiano neanche provato a contattare il rivenditore (per quanto Mike Rose di No More Robots affermi il contrario).

Il rivenditore sottolinea che ogni mese vengono venduti circa 1 milione di giochi e che solo l'1% delle transazioni si rivelano in qualche modo problematiche e vengono gestite dal team che contatta direttamente il rivenditore. Il 60% dei problemi (quindi dell'1% delle transazioni mensili) consiste in problemi nei pagamenti. Il 30% non hanno nulla a che fare con lo store come, per esempio degli errori degli utenti. L'8% riguarda key che non funzionano a causa di errori di battitura e il 2% è legato alla sparizione del gioco dall'account Steam dell'utente per varie ragioni. In tutto questo solo l'8% dei giochi venduti sono indie, quel segmento del mercato da cui provengono gran parte delle critiche.

E per quanto riguarda la provenienza delle key vendute sul sito? G2A sottolinea come la stragrande maggioranza venga venduta da grossisti che acquistano direttamente da sviluppatori e publisher e pubbliciza una grande disponibilità nei confronti degli utenti e di ogni attore dell'industria.

"Un buon negozio garantisce anche una transazione riuscita e offre agli acquirenti un rimborso se qualcosa dovesse andare per il verso sbagliato, ovviamente gratuito. Questo è ciò che G2A fa con Money-Back Guarantee. Ciò che G2A non può fare è ispezionare ogni singola key e controllare se funzionerà o meno. Non perché non vogliamo ma perché è tecnicamente impossibile".

G2A non accetta le accuse secondo le quali molte key vendute siano state acquistate con carte di credito rubate e altri luoghi comuni. Ciò che può accadere, tuttavia, è vedere key rivendute da influencer o semplici giocatori che le hanno ottenute in maniera gratuita attraverso giveaway o altre iniziative. Su questo non si ha un controllo diretto dato che un gioco ottenuto in questo modo diventa assolutamente di proprietà di un utente che può farne ciò che vuole.

Rami Ismail, cofondatore di Vlambeer e personaggio molto influente nel panorama indie, è uno dei più accesi critici di G2A.

Inoltre G2A vuole ripulire il proprio nome una volta per tutte dato che punta a contattare una compagnia affidabile e indipendente che verifichi come i processi alla base del rivenditore siano assolutamente trasparenti: "vogliamo che questo processo sia trasparente quindi condivideremo pubblicamente ogni passo della procedura.

"Capiamo che non tutti vogliano crederci ed è per questo che pagheremo ogni sviluppatore che dimostra di aver perso denaro a causa nostra. Offriamo dieci volte il denaro perduto. Non lo facciamo perché siamo noi quelli da incolpare ma perché vogliamo fermare una volta per tutte le accuse che riceviamo dagli sviluppatori. Le presunte frodi non sono accadute nel nostro ecosistema ma sui store di loro proprietà. Questi ladri potrebbero aver venduto le key ovunque ma se dovessero aver scelto G2A siamo pronti a compensare quanto successo".

Cosa pensate delle parole di G2A e dei rivenditori di key, il cosiddetto mercato grigio dell'industria?

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!

Related topics
A proposito dell'autore
Avatar di Alessandro Baravalle

Alessandro Baravalle

Contributor

Si avvicina al mondo dei videogiochi grazie ad un porcospino blu incredibilmente veloce e a un certo "Signor Bison". Crede che il Sega Saturn sia la miglior console mai creata e che un giorno il mondo gli darà ragione.

Commenti