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I creatori di Candy Crush ostacolano lo sviluppo del sequel di The Banner Saga

Stoic reagisce all'opposizione di King, ma...

La disputa tra King.com e Stoic riguardante The Banner Saga si arricchisce di un nuovo capitolo.

Lo sviluppatore ha risposto pubblicamente a King.com, dichiarando di aver sottoposto una richiesta di registrazione del marchio prima che King registrasse la parola 'saga'.

"Hanno bloccato la nostra registrazione", ha spiegato Alex Thomas di Stoic a Polygon, "ed esteso il termine ultimo per l'opposizione due volte, in modo da non darci possibilità di avere diritti sul nome".

"In pratica non ci è permesso di possedere il nome 'The Banner Saga' per il nostro gioco riguardante una storia epica di vichinghi, perché King.com dice di avere i diritti sul sostantivo 'saga'".

Stoic ha comunque dichiarato di voler realizzare un seguito e di essere determinata a utilizzare lo stesso la parola 'saga' nei titoli dei suoi giochi nonostante le azioni legali di King, cosa che potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi.

"Due anni fa, noi tre abbiamo deciso di creare un gioco epico di vichinghi", recita la comunicazione ufficiale dello studio. "Lo abbiamo fatto e le persone lo hanno apprezzato, quindi ne faremo un altro. Non realizzeremo una saga vichinga senza la parola 'saga' nel titolo, e non ci piace che qualcuno ci dica che non possiamo farlo".

"King.com dichiara di non stare tentando di impedirci di usare il nome The Banner Saga, eppure la loro opposizione legale alla nostra registrazione resta in atto. Siamo commossi dall'enorme supporto e onorati di non essere soli in questa battaglia. Vogliamo solo realizzare dei bei giochi".

King dal canto suo si è prodotta nelle dichiarazioni che vi abbiamo già riportato, che benché apparentemente rassicuranti non risolvono la questione.

Vi riporteremo altri sviluppi non appena disponibili.