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"Il Game Pass è un buon modello di business ma non verremo ancora pagati abbastanza"

L'ex CEO di Paradox sul servizio in abbonamento di Microsoft.

Il Game Pass è senz'altro un servizio su cui Microosft sta puntando molto e che in futuro ricoprirà un ruolo sempre più di rilievo dal punto di vista strategico dell'azienda, come riporta Gamingbolt.

Infatti Microsoft sta puntando molto sul Game Pass, e come possiamo vedere dai passi in avanti fatti in questo ambito, come l'introduzione del Game Pass Ultimate e del Game Pass per PC, tutto questo ha portato un aumento sostanziale delle sottoscrizioni al servizio.

In occasione di un panel tenutosi nel corso di Gamelab in quel di Barcellona nel quale si discutevano i diversi business model, Fred Wester, ex CEO di Paradox Interactive ha sottolineato come un business model basato sui download del giochi andrebbe a penalizzare titoli con elevata longevità. Viene portato l'esempio di Spotify, che in base a quante volte una canzone è ascoltato un prodotto. E Netflix, il quale paga una quota fissa in base a quanto loro pensano che il prodotto valga. Si tratta di due modelli di business diversi.

Un modello di business basato sul numero di download, come avverrebbe sul Game Pass, andrebbe dunque a penalizzare sviluppatori che producono giochi longevi o che invogliano il giocatore a spendere 300 o 400 ore, piuttosto che giochi "mordi e fuggi". Secondo Paradox dunque "Il modello del Game Pass è un modello di business discreto, anche se non pensiamo di venire pagati abbastanza perché la gente gioca i nostri giochi più di quanto non giochi un sigle-player basato sulla narrazione".

Cosa ne pensate? Il servizio deve effettivamente crescere da questo punto di vista?

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Stefan Tiron

Contributor

Studente universitario a tempo pieno, scrittore a tempo vuoto. Svezzato a PS1 e Final Fantasy, adora il genere degli RPG e di riflesso il fantasy in ogni sua forma e dimensione.
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