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In origine Gears of War doveva essere molto più soft

"Come un Band of Brothers coi mostri", spiega Bleszinski.

Cliff Bleszinski, padre della serie di Gears of War, aveva inizialmente immaginato la sua creatura diversamente da come è stata poi partorita in realtà.

"In Gears of War", ha spiegato Bleszinski a Gamasutra, "alla fin della fiera si spara ad una ca*zo di lucertola umanoide nella sua ca*zo di faccia con un ca*zo di fucile-motosega. Non è venuto fuori come speravo".

"Lo avevo dipinto come un Band of Brothers con in più i mostri. Band of Brothers è un prodotto molto ben fatto, coinvolgente a livello emotivo nel raccontare la storia della Greatest Generation e di ciò che ha fatto negli anni della guerra. In qualche modo però siamo finiti su Predator".

I dialoghi del gioco, caratterizzati principalmente da battute brevi "rischiano di finire in territorio Schwarzenegger", ha aggiunto ironicamente Bleszinski.

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Matteo Tabai

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È un ragazzo abbastanza alto, appassionato di videogiochi, musica, montagna e buon cibo. Onnivoro sia a tavola che con un controller in mano, ha l'assurda pretesa di fare dei videogames la sua professione. Chi vivrà, vedrà.

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