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Jade Raymond parla delle motivazioni che l'hanno portata a lasciare Ubisoft

"Gli action game sono stagnanti da qualche anno".

Jade Raymond, produttrice esecutiva di giochi come Assassin's Creed, Watch Dogs e Tom Clancy's Splinter Cell: Blacklist, ad ottobre aveva lasciato Ubisoft, dopo dieci anni di carriera.

Raymond ha espresso alla testata GameIndustry le motivazioni che l'hanno portata ad abbandonare lo sviluppatore francese e i suoi pensieri sulle possibilità che ancora offre il settore.

"Sono entrata nell'industria videoludica perché mi piaceva il cambiamento. Ho passato sicuramente un bel periodo in Ubisoft e ho avuto molte grandi opportunità di crescere, ma mi sentivo sicura nel mio ambiente e volevo uscirne. Sono stata lì per dieci anni, che è un periodo di tempo piuttosto consistente, così sentivo che era giunto il momento di darmi una forte spinta".

"Sono ancora davvero molto emozionata dai giochi AAA e penso che ci siano ancora tanti soldi da fare e molte cose interessanti da creare. Ci sono molte strade, che ancora non abbiamo percorso, per innovare il settore. Con il genere di budget che hanno i giochi AAA, c'è l'opportunità di farlo e di testare più possibilità. Personalmente per me, ci sono tante cose che amerei vedere all'interno dei giochi AAA".

"Penso ci siano molte differenti possibilità nei giochi d'azione che non sono state ancora esplorate. Per esempio, i giochi di combattimento sono particolarmente codificati e sono rimasti stagnanti da alcuni anni. Nonostante le tecnologie e le console continuino a migliorare, siamo ancora bloccati in questa sorta di stallo ed è la stessa cosa con il leggero miglioramento della grafica. Per me, ci sono tante opportunità per spingere quel genere in nuove direzioni e integrare quel tipo di gameplay all'interno di un'esperienza più ampia, e si tratta solo un esempio".

Siete d'accordo con l'entusiasmo dimostrato da Jade Raymond? O pensate che i margini di innovazione per i videogiochi siano più ristretti?

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A proposito dell'autore
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Pier Giorgio Liprino

Contributor

Per far felice Pier Giorgio basta parlargli di politica, scienza e videogiochi. A questi ultimi s'è avvicinato da bambino giocando ad Age of Empires 2 e da allora è rimasto un appassionato PC gamer, con uno sguardo attento alle console.
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