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Kenichiro Yoshida, CEO di Sony, parla della collaborazione con Microsoft

Ecco come sarà il futuro delle due aziende.

La collaborazione tra Sony e Microsoft ha sorpreso tutto il settore videoludico la scorsa settimana.

Sebbene questa partnership sia incentrata prettamente sullo sviluppo di nuove tecnologie che miglioreranno l'esperienza dei loro clienti, in molti si sono chiesti cosa sarà del futuro del settore se i due principali antagonisti hanno deciso di unire le proprie forze.

E' proprio il CEO di Sony, Kenichiro Yoshida, a spiegare qualcosa di più su questa collaborazione. Come riporta GamingBolt, in occasione della giornata degli investitori, Yoshida ha parlato dei problemi che hanno afflitto Sony in passato, soffermandosi in particolare sulle infrastrutture online.

"Negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato con i servizi streaming e non è stato propriamente facile. Tra i problemi riscontrati vogliamo focalizzarci soprattutto sulla latenza, che potrebbe essere risolta posizionando i server in modo strategico per i giocatori. Tuttavia però, spostando i server altri giocatori potrebbero avere problemi di latenza, innescando così un circolo vizioso. Oltre a questo ci sono altri problemi che riguardano sia i processi di codifica che la riduzione del tempo di compressione. Inoltre, quale potrà essere il modello di business più redditizio per noi? Il servizio attuale è un modello di abbonamento, ma molti utenti giocano dalle 50 alle 100 ore, a seconda del tipo di gioco. Potrebbe essere utile quindi un servizio in stile 'all you can play'. Quindi, in termini di tecnologia e servizi, ci sono vari aspetti che vorremmo approfondire con Microsoft, soprattutto per quanto riguarda le soluzioni di streaming. Ed è questa la base su cui vogliamo collaborare".

Secondo quanto dichiarato da Yoshida quindi, lo streaming potrebbe essere una soluzione utile in futuro. Sony ha già fatto passi avanti con PlayStation Now, ma il servizio dovrà essere migliorato, se la società ha intenzione di sfruttare al massimo questa funzionalità.

"Vogliamo fornire un'esperienza sempre più immersiva per i giocatori. Se guardiamo all'industria videoludica nel suo insieme, il mercato delle console non è così importante, se vogliamo possiamo chiamarlo 'di nicchia'. I giocatori guardano più alle esperienze che riescano a coinvolgerli: per ora le console sono importanti perché sono lo strumento finale per usufruire dei giochi, ma la tecnologia in futuro progredirà e servizi come Remote Play e PlayStation Now avranno sempre più importanza".

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