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Kojima intervistato sui temi e i costi di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain

Il creatore di Metal Gear parla anche del rapporto tra videogiochi e cinema.

Hideo Kojima, creatore di Metal Gear, ha rilasciato una lunga intervista a Gamasutra durante l'E3 a Los Angeles.

Hideo Kojima.

Nell'intervista si sono approfonditi i temi più oscuri affrontati in The Phantom Pain, il gioco più costoso che abbia mai sviluppato.

"Volevo usare tantissima tecnologia, ma più tecnologia usiamo e di più fondi necessitiamo, e quando ti servono più soldi è più difficile lasciare la tua impronta creativa nel gioco; le relazioni con il dipartimento di marketing diventano più difficoltose", ha dichiarato Kojima, citando l'elevato rischio di uno sviluppo ad alto budget come una forza che congela il lavoro dei designer alla ricerca di nuove tematiche. "Quindi come creatore è diventato tutto molto difficile; più tecnologia usiamo e più diventa difficile il processo creativo".

La successiva domanda riguarda le tematiche militaristiche dei suoi giochi. "Credo che bisogna metterci del proprio nella realizzazione di un gioco. Io rifletto su come mi sento, sulle cose nella mia testa, le tiro fuori, e così alcune delle cose in cui sono coinvolto, che mi circondano, possono vedersi anche nei miei giochi".

Il nuovo aspetto del protagonista.

Il designer ha fatto poi un paragone tra gli sviluppatori di giochi e i filmmaker chiarendo come i giochi di Metal Gear sono molto affini ai film di Godzilla, dal momento che viene usato lo stesso personaggio per esplorare differenti tematiche negli anni.

"Certamente mi aspettavo che le persone avrebbero reagito in quel modo, questo perchè le tematiche del gioco che sto tentando di ricreare qui sono particolarmente oscure; temi come competizione e vendetta".

Kojima ha così continuato a parlare delle tematiche oscure e violente che ha trattato prendendosi la piena responsabilità del messaggio dato dai suoi giochi e promettendo di continuare ad esplorare le tematiche controverse.

"Sto cercando di fare qualcosa che sia differente dal semplice sparare agli zombie. Cerco di rappresentare qualcosa, uno specifico messaggio riguardo alcune cose accadute realmente nella storia. Penso che, nonostante abbia un tema molto specifico a cui far riferimento, ci sono cose che semplicemente non possono essere ignorate e vanno rappresentate".

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Marco Vitiello

Contributor

Videogiocatore fin dai tempi del primo Super Mario su Atari, è cresciuto a pane e The Games Machine. Esperto di GdR pen&paper, bazzica spesso per le fiere del fumetto di tutta Italia dove fa incetta di gadget. Toglietegli tutto ma non videogiochi, cinema e serie TV.

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