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"Lavorare in Rockstar Games? Era come avere una pistola puntata alla tempia"

Un ex dipendente ricorda le pessime condizioni di lavoro.

In questi ultimi giorni le dichiarazioni di Dan Houser, cofondatore di Rockstar Games, hanno inevitabilmente fatto discutere. Houser ha parlato di settimane lavorative di 100 ore nel corso del 2018 per completare lo sviluppo di Red Dead Redemption 2 salvo poi chiarire la situazione con una successiva dichiarazione: questo periodo di crunch era durato solo alcune settimane ed era stato autoimposto dal team di senior writer composto da Houser stesso e da una manciata di altri veterani della software house.

Il proverbiale vaso di Pandora era però stato scoperchiato e il dibattito sui periodi di crunch all'interno dell'industria videoludica ha spinto alcuni professionisti a raccontare la propria personalissima esperienza. Come riportato da DualShockers, il redattore di Kotaku, Jason Schreier, ha rivelato di essere al lavoro su un articolo riguardante le condizioni di lavoro all'interno di Rockstar Games da diverso tempo e ha chiesto a chiunque avesse qualche esperienza personale da raccontare di contattarlo.

Uno di coloro che si è fatto avanti è Job J Stauffer, ex Rockstar Games e Telltale Games e cofondatore di Orpheus Self-Care Entertainment. Stauffer ha parlato della propria esperienza in un paio di tweet brevi ma molto eloquenti:

"Sono passati quasi dieci anni da quando ho lasciato Rockstar ma posso assicurarti che durante il periodo di GTA IV era come lavorare con una pistola puntata alla tempia per 7 giorni a settimana. "Siate presenti anche al sabato o alla domenica nel caso in cui dovessero entrare Sam o Dan Houser perché vogliono vedere tutti lavorare sodo quanto loro".

"C'è stato un caso nel 2008 o nel 2009 in cui ebbi effettivamente l'influenza. Avevo bisogno di un giorno libero. Mi diedero del Tamiflu, ebbi una reazione allergica, twittai una foto e poi ricevetti un reclamo per non essere andato a lavoro e "aver invece bighellonato su Twitter". Tutto vero e decisamente folle".

Naturalmente Stauffer ha lavorato all'interno di Rockstar una decina di anni fa e la situazione potrebbe essere cambiata in meglio (o in peggio) ma queste dichiarazioni alimentano un dibattito molto delicato all'interno dell'industria. Cosa ne pensate?