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Le nuove politiche di rimborso di GOG erano ignote agli sviluppatori e molti temono abusi

La fiducia di CD Projekt sarà ripagata?

Poco tempo fa, GOG.com, il negozio online di CD Projekt, ha annunciato un rinnovamento della politica di rimborso sui videogiochi acquistati sul proprio storefront. Inizialmente, i rimborsi erano accettati solo se il gioco non era stato scaricato o giocato, oppure se non funzionava sull'hardware dell'acquirente. Ora, invece, con le nuove politiche di GOG, sarà possibile ottenere il rimborso dell'intera cifra entro 30 giorni, senza alcun cavillo, a prescindere dal tempo giocato.

Questo, sulla carta, rappresenta una colossale mossa pro-consumatore, decisamente più vantaggiosa di Steam, il quale consente il rimborso solo entro 14 giorni dall'acquisto e se si è giocato meno di 2 ore. Però, come sempre, esiste anche il rovescio della medaglia: tutta questa generosità nei confronti degli acquirenti, che effetto avrà avuto sugli sviluppatori che vendono i propri titoli su GOG? Le prime risposte stanno arrivando solo in queste ore perché, cosa alquanto interessante, nessuno di loro sapeva di questo cambio di regole.

Come era assolutamente prevedibile, molti sviluppatori sono preoccupati: essi temono infatti un abuso di questa concessione altamente permissiva. Cosa impedisce a qualcuno di acquistare un titolo, giocarci per innumerevoli ore e finirlo, per poi rimborsarlo entro il limite? In questo caso, lui avrà giocato ad un titolo intero gratuitamente e lo sviluppatore si ritroverà con niente in tasca.

Inoltre, non dimentichiamocelo, su GOG si possono acquistare titoli privi di DRM, scaricando direttamente i file eseguibili. Qualcuno potrebbe tranquillamente chiedere il rimborso di un gioco di cui continua a mantenere segretamente il possesso, senza che GOG possa monitorarlo in alcun modo.

Il nuovo sistema è sicuramente una manna dal cielo per i giocatori, ma risulta facilissimo abusarne e questo alimenterà sicuramente le preoccupazioni degli sviluppatori indipendenti, i quali basano la propria fortuna o disgrazia sulla vendita di singole copie e non dei numeroni da tripla-A. Esiste sicuramente la possibilità che molti publisher decidano di abbandonare GOG in favore di Steam e delle sue regole più rigide in materia di rimborsi.

Per il momento, interrogati sulla questione, i responsabili di GOG hanno dichiarato che i test interni non hanno rilevato un aumento considerevole dei rimborsi, con questa nuova politica in atto e che confida nella fiducia e serietà dei suoi consumatori. Inoltre, giusto per rassicurare tutti, è stato confermato che le richieste di rimborso non saranno automatiche e che verranno analizzate dal personale addetto, il quale potrebbe negare il procedimento nel caso siano presenti dei chiari segnali di abuso.

Insomma, la situazione è abbastanza delicata e dovremo aspettare qualche mese prima di vedere gli effetti di questa nuova politica. Cosa ne pensate? Secondo voi fa bene il sito GOG a fidarsi dei consumatori, oppure ha appena commesso il più grande errore della sua vita?

Fonte: Eurogamer