Meno problemi psicologici e un migliore andamento scolastico per i bambini che videogiocano

Siamo abituati a studi e a inchieste che periodicamente cercano di demonizzare il mondo dei videogiochi e il loro impatto sulla mente degli utenti e soprattutto dei più giovani.

Il recente studio della Columbia University e della Paris Descartes University sembra, però, dimostrare esattamente il contrario rivelando che i videogiochi hanno in realtà diversi effetti positivi. 13 ricercatori hanno, infatti analizzato le abitudini di più di 3000 bambini europei tra i 6 e gli 11 anni.

Lo studio ha rivelato che i bambini che videogiocano almeno cinque ore alla settimana hanno meno problemi psicologici rispetto al resto dei coetanei e sono stati valutati dai loro insegnanti come degli studenti migliori sia dal punto di vista puramente accademico che da quello sociale. Nessuna associazione, invece, tra problemi mentali e il videogiocare.

"Penso che ciò che stiamo vedendo qui sia l'evoluzione del gaming nelle società moderne. I videogiochi sono ormai parte di una infanzia normale," spiega Katherine Keyes, una dei 13 autori e professoressa di epidemiologia alla Columbia. "Il concetto di bambini che giocano molto ai videogiochi uguale bambini isolati, troppo cerebrali è ormai obsoleto. Ciò che vediamo è che questi ragazzini sono in realtà socialmente integrati, sono prosociali, hanno un ottimo atteggiamento a scuola e non vediamo alcuna associazione con la comparsa di problemi mentali."

Allo stesso tempo la Keyes non vuole di certo consigliare di permettere ai bambini di giocare un tempo illimitato ai videogiochi.

"Voglio essere sicura che le persone non capiscano che con questo studio stiamo suggerendo di lasciare giocare i bambini per un tempo illimitato perché i videogiochi sono ottimi per la salute mentale. Non è ciò che stiamo affermando".

Cosa pensate di questo studio e del ruolo dei videogiochi nella formazione dell'individuo?

Fonte: USNews