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C'era Halo su Xbox e Gears of War su Xbox 360. E su Xbox One? La risposta di Shannon Loftis

Microsoft ha investito abbastanza negli studi interni per competere con PlayStation?

È un'intervista piuttosto complessa e interessante quella che Game Informer ha condotto in compagnia di Shannon Loftis, general manager di Microsoft Studios Publishing. Un'intervista che ha toccato argomenti delicati come Scalebound, le esclusive e l'impegno di Microsoft nell'ambito delle nuove IP e degli studi interni.

Su Scalebound nulla di nuovo dato che le risposte sono state in linea con quelle che erano già date da Phil Spencer e altri dirigenti. "Una decisione difficilissima da prendere ma necessaria e inevitabile". Molto interessanti, invece, altre due domande sull'impegno di Microsoft in ambito studi interni e in quello delle nuove IP di un certo peso.

Game Informer: "Sony ha 16 studi interni. Dopo le recenti chiusure di Lionhead e Ensemble l'addio di Bungie e Twisted Pixel, pare che Microsoft ne abbia solo 7. Microsoft ha investito abbastanza nello sviluppo di talenti interni per competere con PlayStation sul fronte delle esclusive?

Loftis: "Il mio ruolo è quello di lavorare con gli studi partner. Lo consideriamo sviluppo first-party: Age of Empires è ovviamente una nostra proprietà ed è un impegno first party e Crackdown è sviluppo first-party. Posso solo parlare per la mia prospettiva. La mia attenzione si è allargata molto in questi anni quindi seguo mercati multipli, piattaforme multiple con il lavoro su Age of Empires e Rise of Nations e l'unico limite è davvero il cielo. Per me l'espandere le relazioni è qualcosa in un certo senso voluto quindi ho un'ottima sensazione sui risultati e la produttività dei nostri studi interni.

"Voglio dire, Minecraft si trova continuamente in un ciclo di innovazione e penso che Sea of Thieves sarà davvero in grado di cambiare la scena. Penso che Turn 10 sia probabilmente uno dei migliori studi al mondo quando si tratta di creare e ricreare giochi che definiscono il genere racing. Penso che abbiamo una grande quantità di produzione first-party".

Game Informer: "Abbiamo avuto Halo per l'Xbox originale e Gears of War con l'Xbox 360. Pensi che avete avuto un'IP iconica di quel calibro nella generazione di Xbox One?

Loftis: "Wow questa è una domanda davvero molto interessante. Le IP dal mio punto di vista sembrano svilupparsi un po' diversamente in questa generazione rispetto al passato. Nelle generazioni passate avevi questi successi di blockbuster che in molti casi erano in un certo senso telegrafati visto il budget che era stato utilizzato e le persone aspettavano in coda per ottenere quel gioco. Ma attualmente c'è semplicemente una quantità incredibile di contenuti che si muovono attraverso ogni ecosistema, che si tratti di Steam di PlayStation o di Apple ed è sempre più difficile per i giocatori sapere da dove arrivi la qualità.

"Alcuni dei successi più grandi di oggi iniziano in realtà essendo molto piccoli. PlayerUnknown's Battlegrounds è un grande esempio di un gioco che non è stato lanciato con una grande campagna di marketing. E abbiamo alcune IP che il mio team ha proposto in questa generazione. Penso Quantum Break sia un ottimo esempio di un mondo e di un fenomeno che possa ancora raccontare parecchio. Annunciare Recore: Definitive Edition è stato un po' un segnale alle persone che sono entrate nel mondo di Far Eden e si sono innamorate di questi personaggi, un segnale che crediamo che l'IP abbia del potenziale.

"Penso che la chiave di sviluppare queste IP in qualcosa di davvero speciale e gigantesco sia non abbandonarle".

Cosa pensate delle parole di Shannon Loftis? Le sue risposte vi hanno soddisfatto?