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Nintendo: le petizioni dei fan "non influenzano ciò che facciamo"

Parla Reggie Fils-Aime, direttore operativo di Nintendo of America.

Per bocca di Reggie Fils-Aime, a capo di Nintendo of America, l'azienda nipponica ha fatto sapere a Siliconera di non essere influenzata dalle petizioni che vengono di tanto in tanto organizzate dai fan.

Le dichiarazioni sono state rilasciate in relazione alla recente campagna Operation Rainfall, lanciata dagli appassionati per chiedere alla grande N di rilasciare in occidente Xenoblade Chronicles, The Last Story e Pandora's Tower, inizialmente pensati per il solo mercato giapponese.

Nintendo ha effettivamente portato i titoli in questione al di fuori del Sol Levante, ma non per via della, comunque importante, petizione.

"Devo essere sincero, (una petizione, ndR) non influenza quello che facciamo", spiega Fils-Aime, "ce ne interessiamo e ne siamo certamente consapevoli, ma non influenza necessariamente il nostro operato".

"Volevo già portare Xenoblade qui, in occidente. Il punto era, quanto lavoro avrebbe richiesto la localizzazione? Quante unità avremmo venduto e sarebbero state sufficienti a ricavarne un profitto? Eravamo nel mezzo di questo dibattito quando è stata lanciata Operation Rainfall ed eravamo consapevoli dell'interesse verso il gioco, ma dovevamo essere sicuri che fosse un valido investimento finanziario".

"Sono pagato per essere sicuro di portare avanti quest'azienda", ha concluso Fils-Aime, "perciò qui siamo consapevoli di cosa accade, ma in fin dei conti dobbiamo fare ciò che è meglio per la compagnia. Ciò che sappiamo riguardo alle petizioni, è che 100.000 firme non significa 100.000 copie vendute".