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Oculus VR alla ricerca di partner commerciali

La produzione hardware potrebbe essere affidata a società esterne.

Oculus VR sta vagliando l'ipotesi di far accordi con partner esterni per la produzione del casco virtuale, seguendo le orme di Google con il suo smartphone Android, e di Valve con la Steam Box e rispettivo Steam Controller.

Intervistato da Bloomberg, il CEO di Oculus VR, Brendan Iribe, ha dichiarato: "Se vogliamo raggiungere un miliardo di persone con la realtà virtuale, che è il nostro obiettivo, non potremo vendere un miliardo di visori da soli. Stiamo valutando l'idea di avere dei partner commerciali interessati alla realtà virtuale".

Oculus VR è ancora una società relativamente piccola mentre Facebook, che l'ha acquisita lo scorso marzo, non ha esperienza di produzione hardware.

Paradossalmente uno dei partner più probabili è proprio Sony, al lavoro sul suo visore di realtà virtuale, il Project Morpheus.

"Gli abbiamo mostrato i nostri prototipi e chiesto di collaborare", ha continuato Iribe.

Una ipotetica produzione dell'Oculus Rift da parte di Sony aprirebbe molteplici vie, come una produzione hardware affidabile ad esempio, che si affianca a robusti canali di distribuzione. A questo si aggiunge la fusione con il Project Morpheus e quindi PlayStation 4, aprendo al Rift non solo il mercato PC ma anche quello della console Sony. Infine lo sviluppo di giochi dedicati che avrebbe un maggior impatto grazie agli studi interni proprio della casa giapponese.

Qual'è la vostra idea? Oculus deve fare tutto internamente, come Apple, oppure affidarsi a partner esterni? Quale sarebbe la soluzione migliore?

Il concept design dell'Oculus Rift.

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Marco Vitiello

Contributor

Videogiocatore fin dai tempi del primo Super Mario su Atari, è cresciuto a pane e The Games Machine. Esperto di GdR pen&paper, bazzica spesso per le fiere del fumetto di tutta Italia dove fa incetta di gadget. Toglietegli tutto ma non videogiochi, cinema e serie TV.

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