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Palmer Luckey e Donald Trump: diversi sviluppatori hanno annunciato di non supportare più Oculus Rift

Il credo politico di Luckey ha indignato molti.

Durante gli scorsi giorni il fondatore di Oculus VR, Palmer Luckey, è stato protagonista di accese discussioni riguardanti il suo credo politico: stando a quanto emerso infatti sembrerebbe proprio che egli si sia impegnato a sostenere il candidato alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, attraverso l'aiuto di specifiche campagne dell'associazione Nimble America.

Gli addetti dell'industria videoludica, in tale circostanza, sono stati pesantemente influenzati, a tal punto che diversi sviluppatori hanno appena annunciato di non aver più intenzione di supportare il visore per la realtà virtuale Oculus Rift.

Come riporta GameSpot, essi risultano essere Polytron (Fez, Superhypercube), Tomorrow Today Labds (Newton VR) e Scruta Games (Computer Janitor VR), i quali hanno apertamente annunciato la loro presa di posizione, ossia di non cooperare con Oculus VR per la creazione di nessun tipo di prodotto.

Altri sviluppatori, come Logan Olson (SoundStage) e E McNeil (Darknet), hanno invece riferito di appoggiare il supporto al visore con i loro progetti, ma di contribuire addirittura con aiuti monetari alla campagna elettorale di Hillary Clinton, candidata per i democratici e diretta rivale politica di Donald Trump alla presidenza del Paese.

Nonostante di recente Luckey si sia dichiarato estraneo a qualsiasi sostegno nei confronti di Trump, è evidente che ci vuole ben altro per placare il vespaio da lui scatenato.

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Edy Bernardini

Contributor

Figlio degli anni 90, tra le sue tante passioni spiccano il cinema e il videogaming: di quest'ultimo medium difende a spada tratta le enormi potenzialità espressive.

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