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Paradox: abbiamo bisogno di "più Goat Simulator e meno Call of Duty" per spiccare all'interno del mercato

Il publisher parla dell'importanza di essere diversi.

Paradox Interactive è un publisher svedese che sin dal 1999 si occupa della distribuzione di diversi titoli sviluppati, soprattutto, in esclusiva per PC.

Il catalogo del publisher è piuttosto vasto e comprende titoli molto importanti per i giocatori PC come: Pillars of Eterniry, Crusader Kings II, Europa Universalis IV e The Showdown Effect. Recentemente il CEO, Fredrik Wester, e il COO, Susana Meza Graham hanno parlato del futuro dell'industria videoludica concentrandosi in particolare sull'importanza dell'essere diversi, del distinguersi.

"La competizione è spietata, devi trovare il tuo ruolo, spiccare in qualche modo. Per questo motivo affermo 'più Goat Simulator e meno Call of Duty' per Paradox," spiega Wester. "È più facile farsi notare, uscire dalla massa e mostrare ciò che stai creando.

"Le persone sono stanche di vedere sempre le solite esplosioni e di senire la solita musica dubstep. Abbiamo visto questi elementi milioni e milioni di volte, smettetela di inserirle in ogni produzione.

"Credo che in futuro vedremo una progressiva diminuizione della scala di produzione. Ogni volta che si pubblica un gioco si cerca di essere più grandi, migliori, produzioni gigantesche, budget per il marketing esorbitanti e così via. Poi una volta che il gioco viene pubblicato arriva la dichiarazione: 'non siamo stati in grado di soddisfare le aspettative dei consumatori perché alcune cose non hanno funzionato come avrebbero dovuto e i piano erano troppo ambiziosi'.

"Ti rendi conto che le cose non vanno quando le copie distribuite di Tomb Raider sono 5,3 milioni, un dato che si dimostra un record per Square Enix, ma il publisher non è soddisfatto perchè il dato è inferiore al loro obiettivo di circa 1,2 milioni di copie. Allora penso: 'ok, il tuo obiettivo è il 30% più grande del miglior risultato mai ottenuto nella tua storia'. C'è chiaramente qualcosa di strano in questa considerazione, qualcosa che non funziona."

Wester sottolinea un problema dell'industria tripla AAA che purtroppo sta affliggendo sempre più publisher: le aspettative sono alte, i budget milionari (soprattutto quello dedicato al marketing) ma i tempi di consegna troppo stretti non permettono di creare un titolo di qualità in grado di soddisfare il pubblico e vendere quel tanto che basta per rientrare dei milioni di dollari spesi.

Cosa pensate di questa visione di Wester e dell'attuale stato dell'industria?

Fonte: PC Gamer