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La polizia di Seattle introduce un sistema per prevenire la pratica dello swatting

Che in passato è costata la vita a videogiocatori.

Della pratica dello swatting già se n'è parlato e, sostanzialmente, consiste in un finto allarme che spinge le forze dell'ordine a intervenire con la forza a casa della malcapitata vittima dello "scherzo", un fenomeno questo che è cresciuto negli ultimi anni.

Anche se alcuni lo considerano uno scherzo, la realtà è molto più seria, specialmente in ​​America. Solo l'anno scorso, lo streamer di Call of Duty, Andrew Finch, è stato colpito a colpi di arma da fuoco e ucciso a causa di una telefonata di questo tipo, dove chi chiamava sosteneva che Finch avesse ucciso suo padre e deteneva ostaggi.

Tuttavia, come segnala Eurogamer.net, sembra che la polizia di Seattle abbia trovato un rimedio contro lo swatting.

Il dipartimento di polizia di Seattle ha introdotto un sistema per proteggere i membri del "settore tecnologico, dell'industria dei videogiochi e / o della comunità degli streamer online" da tentativi di swatting. Il sistema, chiamato "Rave Facility", consente agli streamer di registrarsi su un database della polizia se si considerano un potenziale bersaglio. Se viene effettuata una chiamata di emergenza al proprio indirizzo, il destinatario della chiamata condividerà queste informazioni con i funzionari che hanno risposto.

Non è proprio la prima volta che un organismo governativo è intervenuto per prevenire lo swatting. Nel 2014, il New Jersey ha aumentato le pene per coloro che effettuano telefonate "bufala" che implicano "un imminente bombardamento, una situazione di ostaggio o una persona armata di arma da fuoco o altra arma mortale capace di provocare la morte o gravi lesioni corporali". La Rappresentante degli Stati Uniti Katherine Clark ha anche presentato due progetti di legge al Congresso - l'Interstate Swatting Hoax Act e l'Online Modernization Act del 2017 - che cercano entrambi di modificare il codice penale federale per rendere lo swatting un crimine separato in sé.

Katherine Clark ha fatto una lunga campagna per ottenere leggi più severe sulle molestie online. L'aumento delle pene fornisce di certo un deterrente in più, ma lo sforzo della polizia di Seattle dovrebbe aiutare a prevenire gravi infortuni o morti causati dalla confusione durante una chiamata bufala. Ora resta da vedere se l'iniziativa avrà successo a Seattle, se accadrà è probabile che l'idea possa essere imitata da altri dipartimenti di polizia americani.

Che ne pensate?