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Privacy: il Giappone contro l'autocompletamento di Google

Altro caso per gli avvocati di Mountain View.

Dopo l'annosa e ancora irrisolta questione della normativa unica sulla privacy, Google si ritrova a fronteggiare una nuova accusa di violazione, stavolta proveniente dal Giappone.

La prefettura di Tokyo ha infatti ordinato al colosso di Mountain View di sospendere la funzione di autocompletamento delle ricerche online, perché questa metterebbe a serio rischio la privacy degli internauti.

L'avvocato Hiroyuki Tomita ha spiegato che il suo cliente, firmatario della petizione che ha scatenato il caso, fatica a trovare lavoro perché il suo nome sarebbe stato accostato su Google a crimini e nefandezze mai compiute.

Google si è limitata a rispondere che l'autocompletamento è una funzionalità del tutto automatica e che pertanto non ci sono gli estremi per parlare di invasione della privacy.

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Paolo Sirio

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Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.
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