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Riot Games contro le accuse di discriminazione e i 400 milioni di dollari di risarcimento richiesti

"Lo studio si difenderà da false affermazioni".

Riot Games, sviluppatore di League of Legends, è stato accusato lo scorso anno di discriminazione di genere; un gruppo di ex dipendenti hanno portato la società in tribunale e alla fine del 2019 sembrava che le due parti avessero trovato un accordo tradotto in 10 milioni di dollari di risarcimento.

Pochi giorni fa tuttavia alcuni avvocati, tra cui Genie Harrison, famosa per aver intentato causa alla Weinstein Company, hanno impugnato la sentenza dichiarando che le donne discriminate avrebbero dovuto essere risarcite almeno con 400 milioni di dollari. Riot ora ha risposto attraverso una dichiarazione, ribadendo che i 10 milioni di dollari sarebbero "equi ed adeguati" date le circostanze. Ecco quanto dichiarato dalla società.

"Durante tutto questo processo ci siamo concentrati sul raggiungimento di una risoluzione equa per tutti i soggetti coinvolti, pur continuando a dimostrare il nostro impegno per il viaggio di trasformazione che abbiamo intrapreso negli ultimi 18 mesi. Comprendiamo che i nuovi consigli istituiti hanno bisogno di tempo adeguato per rivedere l'accordo proposto e lo rispettiamo. Detto questo, l'analisi e le discussioni che hanno portato alla soluzione proposta in precedenza erano esaustive e approfondite e riteniamo che la proposta fosse giusta e adeguata alle circostanze. Ci impegniamo a lavorare in modo collaborativo per raggiungere una risoluzione che rifletta il nostro impegno a andare avanti insieme, ma deve essere giustificato dai fatti sottostanti".

"Fin dall'inizio, la nostra posizione è stata quella di fare la cosa giusta sia dai querelanti che da Riot, e continueremo a fare proprio questo. Rispetto ai numeri posti dal DFEH (California Department of Fair Employment and Housing), diremo di nuovo che non c'è base in fatto o ragione che giustificherebbe tale livello di esposizione e riteniamo che qualsiasi affermazione contraria non possa semplicemente essere fatta in buona fede. Mentre abbiamo riconosciuto che c'è ancora molto lavoro che dobbiamo, abbiamo anche chiarito ai nostri dipendenti che ci difenderemo da false narrazioni e affermazioni ingiuste che non fanno nulla per rimediare a qualsiasi difficoltà".

Fonte: GameSpot

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