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Se siete in Giappone il console modding può portarvi in carcere

La questione viene presa molto seriamente nel Sol Levante.

Se per caso vi trovate in Giappone, e vi state domandando quale sia la via più semplice per visitare i carceri locali, dovete sapere che il console modding potrebbe fare al caso vostro.

Come segnalano i nostri colleghi di Eurogamer.net infatti, in seguito al cambiamento della legge giapponese contro la concorrenza sleale avvenuto a dicembre, ora gli editor di salvataggi dei giochi e i servizi di modding delle console sono divenuti illegali e pesantemente multati. Stando alla traduzione di Siliconera, la legge sembra essere rivolta principalmente ai distributori di strumenti per il modding, oltre a chi vende chiavi "senza il permesso del produttore del software".

La multa ammonta fino a 5 milioni di yen oppure fino a 5 anni di carcere, mentre nel peggiore dei casi si più incorrere in entrambi.

L'approvazione della nuova legge ha già avuto i suoi effetti: diversi popolari strumenti di modding dei salvataggi di gioco hanno cessato la vendita, come il Cyber Save Editor per esempio.

La legge è volta ad impedire a terzi di trarre profitto dalla proprietà intellettuale di un'azienda, però va sottolineato che la legge non distingue tra mod gratuite e mod a pagamento. La legge regolamenta anche la rivendita delle chiavi dei prodotti digitali, che ora sarà limitata ai soli rivenditori ufficiali.

Cosa ne pensate di questa normativa? Si tratta di un esempio da seguire anche in Occidente?

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Stefan Tiron

Contributor

Studente universitario a tempo pieno, scrittore a tempo vuoto. Svezzato a PS1 e Final Fantasy, adora il genere degli RPG e di riflesso il fantasy in ogni sua forma e dimensione.
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