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Videogiochi? Un giornalista 'generalista' prende in giro il The Guardian perché ha un 'redattore per videogame'

D'altronde è "solo" l'industria dell'intrattenimento più grande del mondo.

Siamo nel quasi 2021 e ancora bisogna far i conti con le persone che sminuiscono i videogiochi perché etichettati come un qualcosa "per bambini" o per persone che non hanno niente di meglio da fare.

Questa volta è Alex Thomson un giornalista di Channel 4 a criticare il The Guardian per il semplice motivo che ha nel suo organico un giornalista che scrive di videogiochi. La sua opinione è stata espressa tramite Twitter ed il post recita: "Inizio una serie occasionale su alcune assurdità dei titoli di giornalisti. Sulla scia della cara BBC con il suo "reality Check Correspondent" ho notato che il The Guardian ha un giornalista che scrive di videogiochi". Ovviamente il suo post è stato in seguito inondato da commenti di persone del settore i quali hanno dichiarato che non c'è proprio niente di strano nello scrivere di videogiochi.

Tra questi troviamo Geoff Keighley il quale ha risposto con un eloquente gif, mentre Tom Warren di The Verge ha risposto affermando: "E' stupido avere un giornalista dedicato alla più grande industria dell'intrattenimento al mondo? Ok boomer". Adam Smith, reporter del The Independent ha informato il giornalista che "il Regno Unito è il quinto mercato di videogiochi più grande al mondo, e i suoi lavoratori sono costantemente sfruttati da grandi aziende per realizzare i loro prodotti, che sono arte (e anche divertimento!). Se nessuna di queste cose obbliga a informarti sui videogiochi, allora non so cosa dirti".

In seguito alle tante risposte da parte di persone che lavorano nel campo dei videogiochi, Thomson ha risposto che il suo, in sostanza, era "un tweet ironico".

Resta da capire se Thomson avrebbe fatto lo stesso un tweet su di un giornalista che magari scrive di cinema o libri.

Fonte: Twitter