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Gli sviluppatori volontari di Starbound sfruttati da Chucklefish? La risposta del publisher

"I collaboratori non avevano l'obbligo di creare contenuti, rispettare scadenze o lavorare un determinato numero di ore".

Chucklefish ha formalmente risposto alle accuse di sfruttamento di una serie di collaboratori volontari quando fu lanciato Starbound nel 2016.

Damon Reece - accreditato come writer nel gioco di esplorazione spaziale - ha rivelato su Twitter di aver lavorato "centinaia di ore" gratis "mentre la compagnia guadagnava incredibili somme di denaro dal [loro] lavoro". Reece parla anche di "circa una dozzina di altri lavoratori non retribuiti".

"Ho iniziato la mia carriera nel mondo dei videogiochi lavorando su Starbound per quasi due anni", ha dichiarato Damon Reece su Twitter (via PC Gamer). "Ho lavorato centinaia di ore e non mi è stato pagato un solo centesimo mentre la società ha ricavato incredibili somme di denaro dal mio lavoro e da quello di una dozzina di altri lavoratori non retribuiti".

"Un paio di loro hanno finito per lavorare nell'azienda. Ciò non significa che non siano stati sfruttati. Ho passato molto tempo a temere che parlare di questo avrebbe rovinato la mia carriera", ha aggiunto Reece. "Ma questa è un'indiscutibile verità".

Altri si sono fatti avanti per confermare le affermazioni di Reece, tra cui il graphic artist Rho Watson, il concept artist Christine Crossley e il compositore Clark Powell.

"Coloro che erano appassionati e volevano aiutare con il gioco non essendo membri a pagamento ricevettero un "contratto di collaborazione" standard e gli dissero che era uno "standard del settore"", ha detto Watson a PC Gamer. "In parole povere, o si firmava quel contratto o si era tagliati fuori. Alcune persone erano felici di donare il loro tempo e volevano solo vedere il loro lavoro nel gioco, ma per la maggior parte delle persone che volevano lavorare con una posizione retribuita, sarebbero stati costretti a firmare quel contratto e rinunciare a qualsiasi diritto al risarcimento".

"Siamo consapevoli e rattristati dalle attuali accuse contro Chucklefish in merito allo sviluppo iniziale di Starbound", ha dichiarato lo sviluppatore. "Durante questo periodo sia il nucleo centrale che i contributor della community collaboravano tramite una chat room e dedicavano il loro tempo gratuitamente. I contributor della community non avevano l'obbligo di creare contenuti, lavorare con scadenze o con un determinato numero di ore. Ognuno è stato accreditato o retribuito secondo il proprio accordo".

"È passato quasi un decennio dall'inizio dello sviluppo di Starbound e da allora Chucklefish è cresciuto considerevolmente in uno studio indipendente che ha una forte enfasi sulle buone pratiche di lavoro, fornendo un ambiente accogliente per tutti i dipendenti e liberi professionisti. Le nostre porte rimangono aperte a chiunque voglia discutere direttamente con noi delle sue preoccupazioni".

Reece, al contrario, ribadisce che "le scadenze erano assolutamente fissate e se non erano formali [erano] decisamente implicite".

"Indipendentemente da qualsiasi contratto sottoscritto, è fortemente immorale consentire ai lavoratori di contribuire con enormi quantità di contenuti gratuitamente, mentre tu, apparentemente il leader del team, stai andando via con milioni di dollari in quote di entrate personali", ha aggiunto Reece.

Che ne pensate di questa vicenda?

Fonte: Eurogamer.net - PCGamer.

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Starbound

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Matteo Zibbo

Contributor

Appassionato di videogiochi e musica (quella più rumorosa e veloce possibile), ha un'insana passione per i GdR occidentali che gli sta condizionando l'esistenza.
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