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'The Last of Us: Parte II e i giochi realizzati con il crunch non meritano il premio Best Direction'

Una questione delicata secondo Ian Walker di Kotaku.

Durante gli ultimi Game Awards 2020, andati in onda pochi giorni fa, The Last of Us Parte II è riuscito a mettersi in saccoccia ben 7 premi: Game of the Year, Best Narrative, Best Audio Design, Best Performance (Laura Bailey come Abby), Innovation in Accessibility, Best Action/Adventure e un altro che sta facendo particolarmente discutere, Best Direction.

I videogiocatori hanno opinioni contrastanti sul merito o meno degli altri premi, considerando le alternative proposte, ma è proprio il premio come Miglior Direzione ad aver solleticato l'interesse di Ian Walker, giornalista di Kotaku, il quale ne ha approfittato per scrivere un pezzo parecchio controverso.

Secondo il proprio parere, giochi come The Last of Us Parte 2, creati grazie ad estenuanti periodi di crunch, forzati o sottointesi, non dovrebbero meritare il premio come Best Direction, sia per principio, sia perché va contro il significato stesso di "direzione".

Le storie sul crunch di Naughty Dog sono note e documentate da numerosi articoli di Jason Schreier, ex-giornalista di Kotaku, ora scrittore per Bloomberg, con diverse testimonianze di sviluppatori anonimi che lamentano la sostenibilità di questi orari di lavoro prolungati.

Perché queste storie dovrebbero influenzare le selezioni per la Miglior Direzione? Secondo Kotaku, in un pensiero condiviso da molti, il crunch è un chiaro esempio di fallimento della leadership, dato che sono proprio i produttori e i game director a stabilire una distribuzione equa dei carichi di lavoro, rendendoli il meno stressante possibile.

Cover image for YouTube videoThe Last Of Us Part II - La RECENSIONE!

Se gli sviluppatori devono ricorrere al crunch, le colpe sono da attribuire ai piani alti e alla dirigenza, i quali non sono riusciti nel loro intento di "dirigere" accuratamente il progetto in questione.

Kotaku fa l'esempio di giochi come Hades e Animal Crossing: New Horizon, i quali hanno entrambi goduto di tempi di sviluppo lunghi, ma non opprimenti per gli sviluppatori.

Supergiant, ad esempio, ha imposto ai propri dipendenti l'obbligo di almeno 20 giorni di vacanze all'anno, nessuna mail di lavoro dopo le 17 e molte altre regole per migliorare la qualità della vita e impedire, per quanto possibile, crunch e burnout. Allo stesso modo, Nintendo non ha esitato a rinviare Animal Crossing, uno dei suoi titoli più importanti, per evitare il crunch dell'ultimo minuto ai suoi dipendenti e permettergli di completare il titolo senza sforzi eccessivi.

Alla fine, nonostante l'attesa, entrambi i giochi si sono rivelati degli immensi successi, senza bisogno di "spremere" i lavoratori.

In sintesi, Kotaku sostiene che i giochi creati con il crunch, come appunto The Last of Us Parte 2, non dovrebbero essere premiati come Best Direction poiché, nonostante la regia del gioco in sé sia magistrale, la direzione "dietro" il gioco non è stata di pari fattura.

L'articolo del giornalista ci pone dei quesiti interessanti che meritano discussione: anche secondo voi il premio Best Direction andava assegnato a qualcun altro? Il crunch degli sviluppatori può/deve influire negativamente su questo genere di votazioni?

Fonte: Kotaku

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Marcello Ruina

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