TV e videogiochi come alcool e cocaina per Il Fatto Quotidiano
"Bastano due ore per avere impatti negativi sulla salute e il cervello".
Quante volte ci siamo trovati di fronte a degli articoli, delle trasmissioni televisive o dei servizi che parlano di videogiochi e di nuove tecnologie demonizzandoli senza sottolineare che, esattamente come per qualsiasi media, sta all'utilizzatore farne l'uso più adatto e consono?
Probabilmente è successo troppe volte negli ultimi anni e l'articolo "TV e videogame: bambini dipendenti come alcolisti. L'alternativa?" fa sicuramente riflettere. L'articolo, pubblicato sul sito de Il Fatto Quotidiano, parte anche positivamente sottolineando che i bambini passano troppo tempo davanti a uno schermo (cosa effettivamente vera) ma incappa poi in paragoni forse troppo eccessivi e difficilmente condivisibili, citando inoltre ricerche piuttosto discutibili.
"Si calcola che in media i bambini passano dalle 2 alle 6 ore al giorno davanti uno schermo (piccolo o grande che sia), e questo provoca dei cambiamenti nel cervello molto simili a quelli che si riscontrano in alcolisti e consumatori abituali di cocaina. Questo è quello che dice la ricerca dello psicologo Aric Sigman."
Videogiochi e TV come alcool e cocaina.
"Secondo la stessa ricerca, l'impatto negativo sulla salute e sul cervello dei bambini inizia dopo due ore di visione o utilizzo di strumenti tecnologici e può portare come conseguenza problemi di salute tra cui obesità, colesterolo alto e ipertensione, disattenzione, problemi di apprendimento, disturbi del sonno e depressione."
Basterebbero semplicemente due ore per iniziare progressivamente a incappare in problemi sempre più gravi di salute.
Questi sono sicuramente i passaggi più "interessanti" dell'articolo firmato Linda Maggiori, un articolo che propone anche delle riflessioni fondamentali sull'importanza dell'educazione dei propri figli ma che intanto non perde l'occasione per demonizzare le tecnologie. Il tutto mentre un'altra ricerca parla degli effetti positivi dei videogiochi sui bambini.
Cosa pensate di questo articolo?