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Game Boy senza batterie e alimentato dal solo 'button mashing? Qualcuno l'ha creato per davvero!

Perché? Perché si!

Vi ricordate i bei tempi del Game Boy? Quando ci meravigliavamo di poter giocare ai videogiochi senza restare connessi alla televisione? Un periodo idilliaco, se non per un piccolo problema: l'eterna lotta per le batterie.

Il primo Game Boy funzionava esclusivamente con quattro pile stilo e, esattamente come oggi, non erano sicuramente a buon mercato. L'autonomia di un portatile Nintendo era decente, ma nel momento in cui iniziavamo a scorgere la lucetta rossa della batteria in esaurimento, ecco che tutti noi andavamo nel panico. Se andava bene, potevamo rubare qualche batteria dai telecomandi di tv o videoregistratore, altrimenti era arrivato il momento di mettere mano al portafogli.

Ora che tutti i dispositivi elettronici, console portatili incluse, funzionano a pile al litio ricaricabili, il problema non si pone più, ma tornando indietro agli anni 90, non vi sarebbe piaciuto avere un Game Boy "eterno" che non necessitasse di batterie o ricarica? Il sogno di tutti, letteralmente.

Ebbene, nel 2020 qualcuno ha deciso di trasformare quel sogno in realtà: alcuni ricercatori della Northwestern University e della Delft University of Technology, hanno creato una console portatile priva di batteria e alimentata interamente dal sole e dal "button mashing".

La console in questione, soprannominata Engage, non è un vero e proprio Game Boy, ma il design è praticamente identico e supporta anche le cartucce originali quindi si, è sostanzialmente un Game Boy. La differenza sostanziale è che questa nuova console è dotata di una parte frontale tappezzata di piccoli pannelli solari, i quali servono ad alimentare l'apparecchio.

Non solo il sole, comunque: anche i pulsanti rappresentano una fonte d'energia. Questo significa che, semplicemente giocando, genererete energia per alimentare la console e continuare a giocare.

Il progetto è sicuramente interessante, anche se allo stato attuale, il prototipo è in grado di accumulare energia per soli 10 secondi di gioco. Esauriti quelli, la console si spegne.

Inoltre, proprio a causa della natura sperimentale del progetto, ci sono ancora molti difetti da superare: l'Engage non è in grado di riprodurre suoni, in quanto l'energia necessaria supererebbe quella immagazzinabile nel dispositivo. Come se non bastasse, lo schermo, come potete vedere voi stessi, è decisamente molto piccolo, anche in questo caso per venire incontro alle esigenze energetiche. Infine, proprio per la natura della console, alcuni giochi funzionano meglio di altri: giochi dove premere molte volte i bottoni, come Tetris, sono ottimi, perché più volte si premono i tasti, più energia si crea; di contro, giochi come Pokémon, dove i tasti non vengono premuti con la stessa frequenza, non riescono a tenere la console attiva per molto.

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La domanda sorge spontanea: perché tutto questo disturbo per creare una console senza batterie? I ricercatori dietro il progetto hanno dichiarato, in un'intervista, che è tutto mirato alla salvaguardia dell'ambiente.

Le console diventano sempre più potenti con l'avanzare delle generazioni e l'impatto che la loro produzione e il loro sostentamento hanno sull'ambiente diventa sempre più pesante. Non dimentichiamo inoltre che le batterie al litio vengono realizzate solo grazie all'attività delle miniere che, inevitabilmente, inquinano parecchio.

"Il gaming sostenibile diventerà una realtà e abbiamo compiuto un grande passo in quelal direzione, eliminando completamente le batterie. Con la nostra piattaforma, vogliamo prendere una posizione, dicendo che è possibile creare un sistema di gioco sostenibile e che possa divertire gli utenti. Usiamo dei condensatori, sostanzialmente due placche di metallo. Una batteria è un prodotto chimico. Quei prodotti chimici si disgregheranno eventualmente. Perdono di efficacia finché non produrranno così poca energia da non essere più utilizzabili. Con un condensatore, invece, potete continuare a caricare milioni e milioni di volte.".

Come abbiamo visto, il progetto è ancora in fase embrionale e, di certo, non avremo una Nintendo Switch ecologica tanto presto. Di certo, da qualche parte bisogna pur sempre cominciare e l'Engage potrebbe diventare la prima pietra di qualcosa molto importante. Voi che ne pensate?

Fonte: Gizmodo

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A proposito dell'autore

Marcello Ruina

Contributor

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