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Valve è accusata di aver abusato di Steam per tenere alti i prezzi dei giochi su PC

La clausola Most Favored Nations è il cuore della polemica.

Valve si è appena ritrovata fra le mani un'ennesima causa legale, questa volta partita da una class action guidata dall'agenzia legale americana Vorys Sater.

Quale sarebbe il motivo dietro questa azione? Secondo quanto riportato da Hollywood Reporter, Valve starebbe abusando della piattaforma Steam, obbligando gli sviluppatori a vendere i propri titoli allo stesso prezzo su tutte le piattaforme, una volta accettato sul proprio store.

Questa regola sarebbe la "Most Favored Nations", una clausula presente nel Steam Distribution Agreement che tutti gli sviluppatori devono sottoscrivere, se vogliono pubblicare la propria creazione su Steam. Essa sostiene che "il prezzo di un gioco PC sulla piattaforma Steam dovrà essere lo stesso su qualsiasi altra piattaforma dove lo sviluppatore sceglierà di pubblicarlo".

Questo significa che non sarà mai possibile vedere un determinato gioco venduto ad un prezzo inferiore su altri canali come Epic Games Store, itch.io, Microsoft Store e simili. In questo modo, Steam impedirebbe alla concorrenza di competere sul piano "convenienza".

Ecco quanto si legge nel testo dell'ingiunzione redatto da Vorys Sater:

"La MFN di Steam impedisce l'innovazione creando una barriera artificiale per tutte le altre piattaforme. Quando un mercato, come questo, è così altamente concentrato, una new entry potrebbe favorire i propri utenti tagliando i prezzi. L'abilità di provvedere a titoli PC con prezzi più bassi è un modo con cui un'azienda o una new entry in questo settore può guadagnare una fetta di mercato. Se questo mercato funzionasse a dovere, ovvero se non ci fosse la MFN di Steam e tutte le piattaforme potessero competere a livello di prezzo, le piattaforme concorrenti di Steam sarebbero in grado di garantire lo stesso margine di guadagno per gli sviluppatori, provvedendo allo stesso tempo a dei costi inferiori per gli acquirenti.".

La questione è sicuramente interessante e degna di discussione: voi cosa ne pensate?Secondo voi, senza la clausola MFN di Steam, gli sviluppatori avrebbero veramente offerto i propri titoli a prezzi più competitivi altrove?

Credete che sarebbe meglio liberarsi di questa clausola, oppure alterare la percentuale di introiti destinata agli sviluppatori e quella per Steam, ad oggi fissata a 70/30?

Fonte: GameSpot

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Marcello Ruina

Contributor

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