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Xbox Game Pass tra timori e successi: gli sviluppatori raccontano le proprie esperienze con il servizio

Un salto nel vuoto andato a buon fine.

Il servizio Game Pass continua ad essere una manna dal cielo per molti videogiocatori, i quali possono divertirsi con un vasto assortimento di titoli per PC, dispositivi mobile e console Xbox, pagando un misero abbonamento mensile o annuale.

Tuttavia, anche gli sviluppatori hanno guadagnato notevolmente da questa offerta Microsoft, nonostante la logica suggerisca il contrario: se le persone possono giocare a tutti questi titoli con un abbonamento e non devono più comprare i giochi singoli, significa che publisher e sviluppatori non guadagnano nulla da tutto questo, no? Ebbene, non è così.

I servizi in abbonamento sono sempre stati visti come una disgrazia da parte dell'industria cinematografica e musicale, in quanto danneggerebbero filmmaker e musicisti indipendenti. Questo però non è accaduto con gli sviluppatori indipendenti su Game Pass, nonostante il processo sia lo stesso, come mai?

Possiamo scoprirlo grazie alle interviste di Forbes a diversi sviluppatori, i quali sono stati interrogati sulle proprie esperienze con Game Pass. Fra questi, abbiamo ad esempio Jonathan Bunney, vice-presidente di Codemasters, svilupaptori della serie DiRT:

"Lo vediamo come un modo per estendere la vita dei nostri giochi e attirare giocatori che non avrebbero comprato il titolo. Parlando da consumatore, grazie a Game Pass sto scoprendo giochi che non ho mai sentito nominare o giochi che conoscevo ma che non avrei mai acquistato a 60 dollari.".

Mike Rose, fondatore di No More Robots e noto sviluppatore indipendente era, inizialmente, pieno di dubbi e incertezze su Game Pass:

"Qualche anno fa ero preoccupato, ora decisamente di meno. Volevano inserire Hypnospace Outlaw e Nowhere Prophet, titoli che, in teoria, non si sposano bene con il modello Game Pass e sono parecchio di nicchia o bizzarri. La cosa mi aveva leggermente sollevato, in quanto era la prova che volevano variare i generi da inserire.".

E una volta approdati su Game Pass? Un successo:

"Quello che accadeva era che le persone che giocavano su Game Pass dicevano ai loro amici 'Ehi, venite a giocare questo gioco con me', non volevano un altro abbonamento, quindi compravano direttamente il gioco. Alla fine avevamo un sacco di giocatori su Game Pass, ma anche un sacco di vendite. Le vendite non diminuivano. Ti preoccupi sempre che se rendi qualcosa gratuita, nessuno la comprerà più: non è andata così.".

Game Pass è, effettivamente, paragonabile ad una grande vetrina: se trovi un titolo interessante, puoi scoprire uno sviluppatore o un publisher degno di attenzione ed esplorare i suoi titoli passati e futuri.

Inoltre, dato che alcuni titoli sono presenti nel servizio Game Pass per un periodo limitato, molti giocatori preferiscono acquistarli per averli sempre con sé. Alla fine, vincono tutti, no?

E voi? Avete mai approfittato di Game Pass per scoprire nuovi titoli da acquistare?

Fonte: Forbes

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Marcello Ruina

Contributor

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