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Xbox One: ecco cosa ne pensano gli sviluppatori

La parola ad alcuni developer interessati alla nuova generazione.

I nostri colleghi di Eurogamer.net hanno raccolto le opinioni di alcuni sviluppatori indipendenti sulla nuova console di Microsoft, Xbox One, presentata il 21 maggio.

Secondo il boss di Just Add Water Stewart Gilray, il colosso di Redmond sta proponendo "un unico dispositivo per il salotto, ma allo stesso tempo richiede un secondo dispositivo, come un TiVo, da collegare via HDMI a Xbox One per poter usare il suo lato TV. Il che, per me, smonta l'intero progetto".

"L'unica cosa davvero positiva dell'always on risiede nell'idea dell'avvio istantaneo", sebbene ci sia "già su PS3 e Xbox 360", e nel "download in background quando non si è a casa".

L'ex People Can Fly Adrian Chmielarz ha aggiunto di non volere "parlare alla mia TV, non voglio agitare le mani di fronte alla mia TV e non voglio parlare su Skype con un amico quando sono impegnato con un gioco".

"Non voglio dire però che Kinect 2.0 sia inutile (sono curioso per quella faccenda del battito cardiaco, per dirne una), ma per ora non la vedo come una cosa troppo eccitante".

"Con tutto il rispetto per Mr. Spielberg", inoltre, "una serie TV di Halo non è la ragione che mi spingerà ad acquistare una Xbox da $400 (o qualunque sarà il prezzo). Mi ha entusiasmato di più vedere Jonathan Blow sul palco per PS4: non per il gioco ma per il messaggio che Sony stava mandando a tutti con la sua presenza".

Nick Davies, co-fondatore di Lucid Games ed ex Bizarre Creations, è infine più positivo sulla presentazione della console avvenuta a inizio settimana.

"È stata abbastanza simile a quella di PS4 per molti versi. La gente si aspettava di vedere assolutamente tutto in un solo show di un'ora. Sia Sony che Microsoft sono stati chiari nel dire che questo è soltanto l'inizio del reveal. Vedrete certe cose oggi, altre all'E3".

"Per questo aspetterò per esprimere un giudizio finché non vedremo giochi e più esclusive. Questo è stato solo il punto di partenza".

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Paolo Sirio

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Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.
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