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ZeniMax cita in giudizio Oculus VR

Dalle parole ai fatti, ora tutti in tribunale per Oculus Rift.

Dalle parole ai fatti, ZeniMax ha intentato causa a Oculus VR per l'utilizzo non autorizzato di tecnologie di sua proprietà.

Nella fattispecie, la compagnia di Palmer Luckey, ora di Facebook, si è "illegalmente appropriata di secreti commerciali di ZeniMax connessi alla tecnologia per la realtà virtuale, e ha violato copyright e trademark di ZeniMax".

Oculus VR è inoltre accusata di aver violato contratti, di essersi arricchita alle sue spalle e di aver dato il là a competizione scorretta, dal momento che ha usato "fin dalla sua nascita" "tecnologie fondamentali".

ZeniMax ha aggiunto che "tutti i tentativi di risolvere amichevolmente questa problematica non hanno avuto successo".

In una nota inviata a Eurogamer.net, Oculus VR si è difesa spiegando che "la causa non ha alcun valore di sorta. Come abbiamo detto in precedenza, ZeniMax non ha contribuito a nessuna delle tecnologie di Oculus. Oculus si difenderà con forza".

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Paolo Sirio

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Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.
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