Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

NieR Re[in]carnation - recensione

La recensione di Nier Reincarnation, la nuova fiaba di Yoko Taro.

Yoko Taro, da sempre uno degli sviluppatori autoriali più apprezzati nel panorama videoludico, è la mente criptica dietro a Drakengard, NieR Replicant e NieR: Automata, le sue perle splendenti apprezzate dai fan del genere JRPG e da chiunque sia alla costante ricerca di indimenticabili e memorabili esperienze che vadano ben oltre la semplice interazione.

Forte del recente successo di NieR Replicant, che la nostra Lara Arlotta ha recensito sulle nostre pagine, NieR Re[in]carnation arriva anche sul mercato mobile occidentale dopo aver stabilito un record di cinquemila utenti attivi in Giappone nel solo mese di febbraio, un dato che ci ha stupito enormemente. Sviluppato da Square Enix e supportato da Applibot, questa nuova interazione sa il fatto suo, pur presentando qualche incertezza. Ma procediamo con ordine.

Il nostro primo incontro con Mama, il dolce fantasma che ci accompagnerà in questo lungo ed appagante viaggio.

Prima che pensiate di essere di fronte alla solita fiaba raccontata dal genio di Nagoya, sappiate che NieR Re[in]carnation è uno spin-off inserito sapientemente tra NieR Replicant e NieR: Automata. Stavolta impersoniamo la Ragazza di Luce, una giovane che si ritrova a vagare nel misterioso mondo di The Cage, una terra di un'epoca passata colma di misteri e tanti segreti.

Muta a causa di una magia oscura, la ragazzina è accompagnata da Mama, un fantasma dall'animo dolce che ci ha conquistato immediatamente per la sua sensibilità, dimostrandosi un personaggio importante ai fini della trama, che rappresenta il punto nevralgico dell'intera esperienza.

Non è immediata, non è intuitiva e non è neppure scontata, non vuole essere frettolosa e non ha alcuna intenzione di sparare a salve i suoi innegabili punti di forza in una volta sola. La narrazione di NieR Re[in]carnation è assuefacente e si scopre adagio perché si prende il proprio tempo per ingranare, accompagnandoci per mano negli intricati ricordi delle ombre, un tempo donne e uomini con sogni, speranze e affetti che dimorano nel vuoto in attesa che qualcuno restauri le loro memorie prima che l'oblio le attiri, prosciugandole definitivamente.

Guarda su YouTube

Il nostro compito è salvarle, restaurarle e dare loro una seconda occasione, rivivendo i loro ricordi per allontanare l'oscurità. Le vicende sono raccontate con attenzione e cura ai dettagli, mostrando degli spaccati del passato di ciascun personaggio capaci di stupire per intensità e offrendo delle atmosfere evocative impreziosite da alcuni rimandi piacevoli alla serie canonica. In tal senso, le vicende che abbiamo vissuto sono accurate e profondamente ispirate.

NieR Re[in]carnation è un JRPG ibrido come tanti altri della serie NieR con tre differenti stili di gameplay funzionali alla sua complessa narrazione. Quando entreremo nelle storie delle armi, impersoneremo il protagonista di ciascuna avventura, muovendoci nelle meravigliose ambientazioni in 2D riportando pace e armonia nel mondo che visiteremo. Ogni volta che ne concluderemo una, potremo sbloccare un nuovo personaggio da utilizzare nei combattimenti, accedendo a dei preziosi benefici che potremo equipaggiare prima di affrontare le ombre nelle altre storie proposte da Yoko Taro.

Quando però non visiteremo le tenebrose trame dello Scarecrow, il nostro acerrimo rivale, muoveremo la giovane nel mondo di gioco con una visuale in 3D che cambierà prospettiva ogni volta che saliremo una scalinata o ci troveremo in una strettoia, dove interagiremo con le statue corrotte dall'oscurità per accedere alle storie e ai combattimenti.

La visuale dall'alto verso il basso ci permetterà di scrutare le meravigliose ambientazioni di The Cage.

Rispetto alla profondità narrativa e alla varietà di vicende e personaggi presenti nel titolo, il sistema di combattimento a turni di NieR Re[in]carnation non è all'altezza delle aspettative. Avremo modo di cambiare i personaggi sbloccati precedentemente nel deck, in cui equipaggeremo armi e svariati compagni che ci supporteranno contro nemici di ogni sorta.

Prima che pensiate di poterli muovere a vostro piacimento come accade in qualunque altro JRPG, dobbiamo darvi una triste notizia: in NieR Re[in]carnation questo non accade, sminuendo così un comparto che avrebbe meritato maggiore attenzione e più cura, considerate le ottime premesse e i buonissimi implementi negli altri compartimenti del titolo. Sfortunatamente la gestione è automatica, sebbene ci sia la possibilità di disattivare questa modalità dandoci così modo di selezionare le abilità di ciascun protagonista mentre combattiamo.

La progressione, tipica dei soliti gacha presenti sul mercato, non spicca affatto per originalità. Infatti non basterà altro che combattere, esplorare e partecipare agli eventi (quello di lancio è dedicato a NieR: Automata, su cui noi abbiamo speso un'infinità di ore), compiendo delle missioni secondarie per acquisire oggetti speciali e potenziamenti in grado di far salire di livello ognuno dei personaggi. Nel caso però volessimo guadagnare più gemme, potrebbe essere necessario utilizzare furbamente la roulette sperando in un colpo di fortuna. Ovviamente non mancano le microtransazioni come in qualunque gacha che si rispetti.

Sfortunatamente i combattimenti non sono profondi come gli altri valori del prodotto.

Se ci fossero da fare i complimenti, andrebbero alla direzione artistica, di cui Yoko Taro è assoluto maestro. Anche in NieR Re[in]carnation le ambientazioni sono suggestive, ispirate profondamente al folklore nipponico e ai meravigliosi scorci presenti in Replicant e Automata, che in passato ci hanno incantato. Stavolta sarà impossibile dimenticare le imponenti torri dei manieri e gli alberi ciliegio, oltre alle meravigliose sezioni in 2D disegnate a mano.

Un altro punto a favore della produzione sono le composizioni musicali inedite realizzate da Keiichi Okabe, di cui abbiamo ascoltato le sinfonie in passato. Evocative e malinconiche nel pieno stile di Yoko Taro, accompagnano il viaggio della Ragazza di Luce in un'atmosfera fiabesca che offre spunti di riflessione e momenti commoventi. Ci auguriamo per il futuro che NieR Re[in]carnation possa essere supportato adeguatamente con dei contenuti interessanti, come dei crossover dedicati alle altre produzioni di Square Enix.

Sul lato tecnico non c'è nulla da eccepire, se non che il titolo sia fluido. I comandi touchscreen su mobile sono comodi e semplici, nulla di troppo articolato o complesso da gestire. In più è possibile sin dall'inizio modificare la qualità grafica in base ai requisiti del proprio dispositivo mobile.

NieR Re[in]carnation si piazza nel mercato come un titolo da provare e vivere pur considerando i suoi limiti in fatto di gameplay. Le storie dei personaggi e delle armi, la trama della Ragazza di Luce e di Mama, nonché le incredibili atmosfere ci hanno convinto positivamente, dandoci modo di andare ancora più fondo nell'intricata mente di Yoko Taro. Il titolo, giusto perché lo sappiate, è gratuito su PlayStore e Apple Store, una buona notizia per chiunque abbia amato Replicant e Automata, oltre che per i neofiti della serie. Se state cercando un JRPG da incastrare tra un titolo blasonato e l'altro, NieR Re[in]carnation può fare al caso vostro.

7 / 10

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

In this article
Awaiting cover image

Nier Reincarnation

Android, iOS

Related topics
A proposito dell'autore
Avatar di Nicholas Mercurio

Nicholas Mercurio

Contributor

Classe '95, Nicholas ama i videogiochi difficili e gli RPG, non disdegna gli indie e fa incetta di titoli ogni volta che può, per riempire la sua preziosa collezione. Uno scapestrato, in tutto e per tutto.
Commenti