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Ninja Gaiden: Master Collection - recensione

Acciaio contro ossa.

È difficile spiegare in poche parole quanto sia stato importante il brand di Ninja Gaiden per il genere action videoludico perciò la cosa più sensata da fare è partire da alcuni cenni storici. La serie affonda le proprie radici nel lontano 1988 quando è stato distribuito sui cabinati arcade di tutto il mondo un primo episodio pilota sotto diversi nomi: Ninja Ryukenden in Giappone, Shadow Warriors in Europa e Ninja Gaiden in Nord America.

In principio si trattava di un side scroller simile al leggendario Double Dragon che metteva il giocatore nei panni di un guerriero ninja senza nome che doveva attraversare le strade di alcune città degli USA nel tentativo di sgominare un potente culto malvagio.

Il vero successo, però, è stato raggiunto solo qualche mese dopo, quando la saga è approdata sui lidi dell'8-bit di Nintendo, il NES. Qui il ninja in copertina ha preso il nome di Ryu Hayabusa, l'ultimo erede del clan del Drago Nero, e la struttura ludica è stata pesantemente modificata per assumere i connotati da action/platformer, genere tanto in voga in quegli anni.

Per l'epoca è stato un vero successo di critica e pubblico, un gioco dal gameplay raffinato e dall'elevatissimo livello di sfida che, in breve tempo, ha conquistato un posto nell'Olimpo degli action più famosi e importanti di sempre.

Cover image for YouTube videoNinja Gaiden: Master Collection - Announcement Trailer | PS4

Ancora su NES sono arrivati anche due seguiti dell'avventura originale di Ryu: The Dark Sword of Chaos (titolo in cui facevamo per la prima volta la conoscenza di Irene Lew, un personaggio fondamentale nella lore della saga) e The Ancient Ship of Doom, il capitolo più difficile, punitivo e fuori dalle righe dell'intera trilogia.

Successivamente la serie è passata nelle mani di Sega che ha prodotto diversi capitoli più o meno riusciti per Master System, Mega Drive e Game Gear, alcuni dei quali ricalcavano il gameplay del primo episodio uscito in sala giochi.

Qualche anno più tardi, nel 2004, il talentuoso Team Ninja capitanato dal game director Tomonobu Itagaki, già artefice della serie di picchiaduro Dead or Alive, ha preso le redini del brand trasformandolo in un action in terza persona tecnico, violentissimo e galvanizzante che è approdato dapprima in esclusiva sull'originale Xbox e solo in seguito anche su Playstation 3 nell'edizione Sigma.

Questo reboot è stato un trionfo epocale, uno di quei giochi che cambiano completamente la carte in tavola settando un nuovo standard per le produzioni successive, una di quelle esperienze che rimangono impresse a fuoco nella mente per tutta la vita: Ninja Gaiden era un autentico concentrato di azione e adrenalina che fino a quel momento non si era mai visto nel medium videoludico.

Da allora sono passati oltre quindici anni in cui abbiamo ricevuto ben due seguiti dell'epopea di Ryu Hayabusa ma, dopo l'uscita di Ninja Gaiden 3 nel 2012, il guerriero del Drago Nero ha fatto perdere le sue tracce rimanendo relegato al ruolo di guest-star negli ultimi episodi di Dead or Alive giunti sulle nostre console.

Il primo Ninja Gaiden è un action hack 'n' slash che si è abbattuto come un uragano sul mercato dei videogiochi dell'epoca. Si tratta di un vero e proprio classico immortale che ha ridefinito il genere.

Oggi, nel 2021, Team Ninja e Koei Tecmo hanno deciso di riaccendere quella fiamma confezionando una versione rimasterizzata della trilogia per PS4, Xbox One, PC e Nintendo Switch, comprensiva di gran parte dei DLC rilasciati nel corso degli anni. L'obiettivo, come di consueto per questo tipo di operazioni, è duplice: da una parte si cerca di offrire la possibilità ad un nuovo pubblico di godersi tre titoli importanti per la storia dei videogiochi, dall'altra si tasta il terreno per il potenziale ritorno della serie con un capitolo inedito.

Prima di iniziare la disamina sulla Master Collection di Ninja Gaiden, tuttavia, è bene fare qualche doverosa precisazione. I primi due titoli inclusi nella collana sono nella loro versione Sigma, quella che già ai tempi del rilascio originale aveva causato qualche controversia tra i ranghi dei fan più hardcore per via di un livello di difficoltà tarato leggermente verso il basso e di alcune soluzioni di gameplay non pienamente digerite dai puristi della serie.

D'altra parte Sigma poteva vantare un comparto grafico sensibilmente più avanzato rispetto all'originale e a Black, pertanto era la scelta più logica per Team Ninja nella realizzazione di questa conversione. Il terzo capitolo, invece, viene proposto nell'adattamento Razor's Edge, uscito sulla compianta WiiU come edizione riveduta e corretta del deludente Ninja Gaiden 3, il primo capitolo della serie non supervisionato da Itagaki in persona che in quel periodo era impegnato nei lavori sul progetto Devil's Third con Valhalla Studios.

La versione Sigma sarà anche leggermente meno impegnativa dell'originale ma è comunque una seria sfida per i vostri riflessi e le vostre abilità.

Detto questo, possiamo iniziare il nostro nostalgico viaggio nei ricordi con il primo Ninja Gaiden Sigma che abbiamo ritrovato, dopo tanti anni, nella stessa forma smagliante di cui avevamo memoria. La storia inizia con il giovane Ryu, l'ultimo discendente del clan Hayabusa, incaricato di proteggere la misteriosa Spada del Drago Nero, un'arma antichissima dotata di poteri straordinari che secondo le leggende potrebbe trasformare chi la impugna in un demone assetato di sangue.

Proprio durante uno dei suoi addestramenti di routine, tuttavia, un gruppo di samurai capitanati dall'oscuro Doku attaccano il villaggio Hayabusa decimando la popolazione e riducendo Ryu in fin di vita. Grazie all'intervento dell'enigmatica ninja Ayane e dello Spirito del Falco, il nostro protagonista riesce a risanare le sue ferite e, una volta indossato il costume nero che è diventato una vera e propria icona nel mondo dei videogiochi, si lancia all'inseguimento di Doku in cerca di risposte.

Inizia qui l'avventura del primo Ninja Gaiden, oggi come allora un vero capolavoro del genere action hack 'n' slash. Il gameplay si basa su combattimenti all'arma bianca dalla precisione chirurgica in cui ogni singolo movimento deve essere calibrato attentamente per non finire preda dei furiosi attacchi nemici: sarà necessario padroneggiare schivate, parate, contrattacchi e lunghe catene di combo per non rischiare di soccombere più e più volte già nelle prime ore di gioco.

Il secondo capitolo è più complesso, più violento, più spettacolare e più adrenalinico. Ma è anche ancora più difficile!

Già, perché nonostante Sigma sia leggermente meno impegnativo rispetto all'originale del 2004, si tratta comunque di un'esperienza che metterà a dura prova i vostri nervi e i vostri riflessi costringendovi a migliorare continuamente le vostre abilità meccaniche per poter proseguire nella campagna. Per non parlare dei boss che possono rappresentare una spina nel fianco non indifferente per i giocatori meno avvezzi allo studio sistematico di movenze e comportamenti degli avversari: Ninja Gaiden richiede un notevole sforzo psicologico e strategico, ancor prima di quello muscolare.

Va detto che, rispetto agli standard moderni, il primo episodio della trilogia soffre di evidenti problemi di gestione della telecamera che possono rendere difficoltoso seguire il ritmo di un'azione così forsennata ma, per il resto, si tratta pur sempre di uno dei migliori videogiochi di sempre, oggi riproposto in una veste grafica ulteriormente migliorata.

Tutti i capitoli della Master Collection, infatti, vengono eseguiti ad una risoluzione impostata a 1080p (4K su PS4 Pro, PS5, Xbox One X e Series X) e con un frame-rate fisso sui 60fps che rendono questo porting, senza mezzi termini, il miglior modo per godersi le vicende del Drago Nero su console. Ninja Gaiden 2, dal canto suo, preme l'acceleratore in misura ancora maggiore sulla violenza e sulla spettacolarità dell'azione introducendo una meccanica legata allo smembramento che consente di eliminare rapidamente i nemici danneggiati con la solita, elegante danza di acciaio e sangue.

Questa volta il buon Ryu si mette sulle tracce del clan del Ragno Nero, l'organizzazione che ha attaccato il suo villaggio e che sogna di mettere le mani sulla famigerata spada della famiglia Hayabusa. Ad avvertirlo del pericolo è la misteriosa Sonia, un'agente segreto che sembra conoscere i piani dei nemici di Ryu e che, improvvisamente, viene rapita e portata da qualche parte nell'America del Sud. Il nostro guerriero ninja preferito, dunque, parte alla ricerca della donna in un viaggio intercontinentale che lo porterà a scoprire delle incredibili verità sulla reale natura della sua spada e su un complotto di proporzioni bibliche.

Ninja Gaiden 2 introduce nuovi elementi di gameplay e un arsenale di armi sensibilmente più ampio rispetto al capostipite della serie.

Sotto il profilo del gameplay, il gioco presentava una serie di introduzioni inedite rispetto al precedente episodio: un arsenale di armi decisamente più ampio e variegato, una gestione differente della salute (ora ripristinabile presso i punti di controllo o dopo l'uccisione dei nemici) e la presenza delle tecniche Ninpo per sgominare velocemente interi gruppi di avversari.

A dispetto di tutte queste aggiunte, comunque, si tratta di un'avventura ancora più ostica che vi metterà alle prese con intere orde di nemici assetati di sangue e con boss di generose dimensioni. Credeteci quando vi diciamo che dovrete dare fondo a tutte le vostre abilità con il pad per raggiungere i titoli di coda: Ninja Gaiden 2 non fa sconti a nessuno.

Tra i tre giochi inclusi nella Master Collection, con ogni probabilità, è quello che meno ha risentito dei segni del tempo, complice un gameplay precisissimo, una veste tecnica ancora piuttosto gradevole e un setting urbano che ben si sposa con le atmosfere dark e violente ideate dal Team Ninja. Arriviamo, infine, al terzo e più controverso capitolo del trittico, l'unico in cui Tomonobu Itagaki non ha ricoperto il ruolo di game director. E si vede.

Al momento del lancio, Ninja Gaiden 3 è stato accolto con recensioni pessime da parte della stampa specializzata che ha sottolineato quanto questo epilogo della trilogia si discostasse terribilmente dalla visione originale a causa di scelte scellerate nella formula di gameplay e di una veste tecnica disastrosa. Per correre ai ripari, Team Ninja ha prodotto la versione Razor's Edge che aveva l'obiettivo specifico di risolvere le criticità dal punto di vista tecnico, di espandere la trama di gioco con un paio di missioni con protagonista Ayane e di riequilibrare la struttura ludica. Il risultato, pur lontano dall'essere un gioco esaltante o un'ottima conclusione per le avventure di Ryu, è un prodotto godibile, esagerato e spettacolare che rinuncia in parte ai tecnicismi più spinti dei primi due episodi per offrire un'esperienza dall'alto tasso adrenalinico.

Ninja Gaiden 3 viene ricordato come un mezzo disastro ma l'edizione Razor's Edge inclusa in questa collection rappresenta un netto passo avanti.

Il ninja del Drago Nero viene chiamato nel Regno Unito per difendere il Primo Ministro britannico da un potenziale attacco terroristico che lo vedrebbe coinvolto. Una volta sul posto, però, entra in contatto con un potente alchimista che gli lancia addosso un anatema millenario, una tremenda maledizione nota come 'La Morsa dell'Assassino' che costringe Ryu a vivere sulla propria pelle il dolore inflitto alle sue vittime. Questo avvenimento innesca una caccia all'uomo in giro per il mondo che porterà il prode Hayabusa a scontrarsi con una potente organizzazione criminale e con un... tirannosauro cibernetico (!).

Al netto di una trama forse troppo scanzonata e sopra le righe, Ninja Gaiden 3: Razor's Edge è sicuramente l'episodio più accessibile dei tre, nonché il meno impegnativo sotto il punto di vista del combattimento. E se ve lo state chiedendo, sì, gli orrendi Quick Time Event presenti nella versione originale sono stati troncati in favore di un'azione più fluida e meno frammentata.

Ovviamente, anche tutto il mediocre comparto online competitivo è stato completamente rimosso in occasione dei lavori su questa Master Collection. Non ne sentiremo la mancanza, ad essere onesti.

In definitiva, Ninja Gaiden: Master Collection non è altro che l'edizione definitiva di due classici immortali della storia dei videogiochi e un'occasione per riscoprire la sfortunata conclusione delle avventure di Ryu e compagni. Se non avete mai avuto modo di affrontare questa difficilissima epopea, questo potrebbe essere il momento giusto, dato che il supporto al 4K a 60fps garantisce il gameplay più fluido e responsivo di sempre.

Non sarà l'epica conclusione che ci si aspettava ma la terza incarnazione del brand ha comunque i suoi momenti memorabili.

Ad ogni modo, non aspettatevi una conversione trasformativa: non si tratta di un remake completo ma solo di una riedizione riveduta e corretta dei tre capitoli apparsi sulle console di due generazioni fa.

Chissà, potrebbe essere il primo passo per il ritorno del ninja del Drago Nero sui nostri schermi...

8 / 10

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In this article

Ninja Gaiden Master Collection

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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Riccardo Cantù

Contributor

Nato nel 1993, Riccardo ha coltivato, negli anni, una passione smodata per tutto ciò che è entertainment. Videogiochi, cinema, fumetti, musica e letteratura sono il suo pane quotidiano e ama le lunghe discussioni riguardanti queste tematiche.

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