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Nintendo 3DS

Abbiamo provato l'oggetto che ha fatto impazzire l'E3 e...

Immaginate una spaventosa coda lunga svariate decine di metri, che si snoda dentro ed attorno ad uno stand ciclopico, con centinaia e centinaia di persone pazientemente in fila. Ora immaginate che quella coda duri da 16 ore senza di fatto alcuna pausa, ed avrete vagamente un'idea dell'accoglienza che l'E3 2010 ha riservato al 3DS di Nintendo, già oggetto di culto nonostante un battesimo di appena poco più di un giorno.

Sullo showfloor non si parla d'altro: ci si scambiano pareri ed impressioni (all'unanimità entusiastiche), e l'argomento “coda per provare il 3DS” è qualcosa che unisce un po' tutti, permettendoti di scambiare qualche battuta con addetti ai lavori provenienti da ogni parte del globo.

Questa mattina, mezz'ora prima dell'apertura della fiera, ero già caparbiamente piazzato ai cancelli d'ingresso, pronto a scattare di corsa verso il booth Nintendo. Volevo correre come un forsennato per evitare attese estenuanti (ieri si parlava di oltre 3 ore, roba che neanche a Disneyland nel periodo natalizio!), ed appena hanno spalancato le porte mi sono fiondato a razzo verso la tanto ambita destinazione.

Le performance grafiche del 3DS sono sembrate variabili: in alcuni casi mi è parso paragonabile ad una PSP, in altri addirittura ad un Wii. Di certo rispetto al DS il passo avanti è comunque notevolissimo.

Peccato soltanto che: 1) la stragrande maggioranza dei visitatori accalcati accanto a me avesse avuto la mia stessa idea, tipo le fantozziane “partenze intelligenti” 2) all'apertura la coda fosse già più che formata, con espositori degli altri stand e sviluppatori di altre software house (ho visto addirittura un tizio dei Retro Studios, senza contare i numerosi addetti Sony, Activision, Marvelous ed EA!!) allineati per spiare e rendere omaggio all'ultimo, sbalorditivo nuovo arrivato.

Del resto l'occasione è ghiottissima: non soltanto si parla del debutto in società di una console mai vista prima d'ora, ma è l'assoluta unicità della piattaforma a rendere la prova su strada del 3DS qualcosa di sensazionale, di mitologico. Una di quelle cose che ti fanno dire “io c'ero”. Ed in effetti, oltre due ore dopo, anche io c'ero.

Una premessa d'obbligo, prima di entrare nel dettaglio condividendo con voi quello che ho potuto vedere, vivere e sentire durante quei venti minuti (parebbe d'orologio, anche se sono abbastanza sicuro che il tempo concessomi sia stato decisamente minore) di puro paradiso ludico: mai come in questo caso la console andrà presa in mano e guardata con i propri occhi, perché le parole nello specifico valgono davvero poco.

Il primo contatto con il 3DS è infatti una vera e propria esperienza, l'ingresso in una dimensione insolita e gioiosamente sbalorditiva. Credetemi: reggendo quella sorta di fratellino compatto del caro vecchio DS si avverte in maniera chiarissima la sensazione di avere fra le dita qualcosa di magico, di speciale. Basta appena un'occhiata per entrare in un universo di gioco che si estende al di là della consueta cornice dello schermo, una sorta di apertura verso uno spazio “reale” solitamente estraneo ai videogames.

Non pensate all'effetto pop-up proprio delle pellicole 3D che siete abituati a vedere al cinema: qui nulla salterà fuori dallo schermo, ma sarete invece voi ad entrare all'interno di esso, catapultandovi in una dimensione dove è la profondità a fare la differenza. Sono bastati in effetti pochi attimi alla guida dell'aereoplanino della demo di Pilotwings Resort, o strisciando nei panni di Snake fra le sterpaglie della lussureggiante giungla di Metal Gear Solid: Snake Eater 3D, per farmi accorgere della portata rivoluzionaria della macchina targata Nintendo: grazie alla genuina tridimensionalità della console i videogames sembrano ora apparire più vivi, più coinvolgenti e più invitanti da guardare.

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Marco Mottura

Contributor

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