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Nintendo e il taglio di prezzo del 3DS

La forte riduzione del prezzo è una mossa azzeccata?

Dopo che la notizia era già trapelata in Rete grazie ai soliti bene informati, è ormai ufficiale da qualche ora che il Nintendo 3DS subirà un drastico taglio di prezzo. Al momento in cui scrivo, la cifra esatta dello sconto europeo non è stata ancora comunicata, ma visto che in Nord America passerà da $250 a $170 c'è da aspettarsi qualcosa di simile anche per il Vecchio Continente.

Il taglio ha colto di sorpresa un po' tutti, in particolare chi ha comprato la console Nintendo da poco e tutto ciò che otterrà in cambio per il disturbo sarà qualche gioco gratuito.

Come, tutti voi, in quanto consumatore sono contento, visto che un oggetto che potrei comprare adesso costa meno, ma se pensiamo al periodo dell'anno, l'assenza diretta di concorrenti e la poca distanza dal giorno in cui il 3DS è stato lanciato sul mercato, vale la pena spendere qualche minuto per fare i conti in tasca a Iwata e soci, per capire se abbiano fatto la mossa giusta.

Come potevano seriamente pensare che funzionasse?

Se analizziamo il contesto e ciò che ci aspetta da qui a qualche mese, la scelta di Nintendo non appare così assurda, ma bisogna tenere conto di molti aspetti completamente differenti tra loro. Non è la prima volta che la Grande N si trova in questa situazione, e in quell’occasione i dirigenti Nintendo rivaleggiarono con il comandante del Titanic in quanto a lungimiranza. Furono prese decisioni, per certi versi simili a quelle di oggi, che portarono a un fallimento atomico di nome Virtual Boy, ma procediamo con ordine.

Di solito, quando una compagnia decide di tagliare il prezzo lo fa per tre motivi: attaccare, difendersi o rimediare a una crisi di vendite. Perché nessuno taglia il prezzo di una console che non ha concorrenti e nessuno taglia il prezzo di una console che vende bene. Nei primi due casi, il taglio varia dal 15% al 30% rispetto al prezzo originale, e viene deciso quando una nuova console si affaccia sul mercato o per smuovere o consolidare ulteriormente il volume di vendite.

Riuscirà Mario 3D a risollevare le sorti della console?

Fanno parte di questa categoria sia la Playstation 1 che 2: la prima abbassò il prezzo di un terzo dopo circa un anno dal lancio, mentre la seconda ne aspettò ben due. Troviamo poi il Nintendo 64, che fu scontato di un quarto dopo circa sei mesi di vita, e il Gameboy, che fu tagliato solo dopo tre anni, in coincidenza con l'uscita del Game Gear.

Nel terzo caso il taglio raramente è inferiore al 30%, e avviene entro i sei mesi di vita, quando gli analisti si rendono conto che la loro creatura non vende come speravano e bisogna cambiare qualcosa prima che la prospettiva del fallimento cominci a concretizzarsi. Solo la PSP ha scelto di non seguire questa strada, nonostante le vendite iniziali non fossero poi così entusiasmanti, e soltanto dopo due anni Sony decise di ritoccarne il prezzo.

Fino a oggi soltanto la prima Xbox si è avvicinata, come dimensioni dello sconto, a quanto fatto col 3DS, ma la situazione era completamente diversa.

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Lorenzo Fantoni

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Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.
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