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Nintendo Switch OLED - prova

La nuova versione di Switch diventerà lo standard?

Nel corso degli ultimi anni ci siamo chiesti spesso quale sarebbe stata la strada scelta da Nintendo per il futuro della sua Switch, una console che è nata con l'ardua responsabilità di cancellare lo spettro di WiiU e rovesciare la fortuna della casa nel pieno di un rarissimo periodo avverso.

Una console che, trainata da un'offerta portatile senza comparativi e da un roster di incredibili esclusive, si è infine rivelata una gallina dalle uova d'oro, riuscendo a piazzare più di 84 milioni di unità in soli quattro anni.

Nintendo Switch è ormai ben più di una realtà consolidata, avendo trasceso il confine del mercato di massa ed essendo addirittura riuscita a colmare il vuoto delle produzioni di terze parti che aveva caratterizzato le passate “ammiraglie” di Nintendo. Praticamente non passa anno senza che la console ibrida conosca una crescita, mentre titoli come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Animal Crossing: New Horizons e Super Smash Bros. Ultimate fanno il resto del lavoro, raggiungendo i quattro angoli del globo come ambasciatori della Nintendo Difference.

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D'altra parte, il 2020 ha tracciato la linea di confine verso una nuova generazione di console per videogiochi, e nonostante la ben nota carenza di componenti hardware, PlayStation 5 e le due Xbox Series si trovano ora ad accogliere le prime produzioni next-gen. La domanda che tutti si sono posti è stata: cosa farà Nintendo? Proseguirà sul sentiero dorato di Switch o partorirà una variante mid-gen? Sceglierà di non dividere l'utenza o punterà dritto verso la prossima generazione con una nuova macchina?

I rumor su Nintendo Switch Pro hanno inondato le pagine delle testate tech di tutto il mondo, e a onor del vero continueranno a farlo, perché c'è chi è pronto a giurare che una console potenziata sia ancora in cantiere. Ma alla prova dei fatti l'unica risposta concreta è arrivata sotto forma di Nintendo Switch OLED, un nuovo modello di Switch che vedrà luce il prossimo 8 ottobre portando qualche leggera miglioria all'hardware che tutti conosciamo.

Nonostante l'hype generato dall'ipotesi di una variante “pro”, e a prescindere da quanto saranno impattanti le migliorie di OLED, dobbiamo ammettere che è stato ideologicamente rassicurante scoprire che Nintendo per il momento non abbia intenzione di creare una spaccatura fra gli affezionati. Ma se il fatto di creare utenti di serie a e di serie b è qualcosa che storicamente non appartiene alla filosofia dietro le grandi console del brand, prima o poi arriverà il momento di dover fare i conti con il progresso tecnologico.

Dal momento che stanno iniziando a vedere luce i primi progetti interamente ricamati attorno alla next-gen, Switch dovrà presto confrontarsi con un mercato delle terze parti che spingerà sull'acceleratore e imboccherà la corsia di sorpasso. Se fino ad ora è stato possibile ospitare versioni soddisfacenti di titoli come DOOM o addirittura The Witcher 3: Wild Hunt, è più che probabile che questo non sarà il caso per le prossime istanze delle rispettive saghe.

Switch OLED sembra un prodotto premium, invece è il nuovo standard.

Ciò detto, abbiamo provato Nintendo Switch OLED nel corso di una lunga sessione di gioco nella quale abbiamo potuto mettere sotto torchio MarioKart 8 Deluxe, Breath of the Wild e Super Mario Odissey, ma prima di parlare delle sensazioni vale la pena analizzare nel dettaglio tutte le modifiche apportate alla macchina.

Il modello OLED monta uno schermo da 7 pollici di qualità più elevata e fisicamente più ampio rispetto alla versione standard, un sistema audio migliorato, un nuovo stand multi-posizionale e un sensore che dovrebbe correggere automaticamente le impostazioni legate alla luminosità. Al colpo d'occhio le dimensioni sembrano identiche al passato, ma in realtà sono lievemente maggiorate, e lo stesso discorso vale per il peso dell'unità, che è leggermente superiore rispetto a quello del fratellino.

Un'altra novità risiede nel dock, che è stato rivisitato e che ospita anche una inedita porta LAN, nonché nei 64GB di memoria NAND rispetto ai 32 della versione standard. È già stato confermato che dock e console saranno completamente compatibili fra di loro, al punto che la variante rinnovata sarà disponibile per l'acquisto in una versione stand alone, rimuovendo del tutto la necessità di acquistare adattatori per il cavo di rete.

Tutte le componenti interne, invece, sono rimaste completamente invariate. Dalla batteria, che rimane a 4310mAh, fino al Tegra X1 “Mariko” che spinge i motori, non è stata effettuata alcuna modifica, tanto che i titoli non avranno nessun modo di interagire con l'hardware per “scoprire” se stanno girando su Switch o su Switch OLED. A questo proposito, la compagnia ha persino comunicato agli sviluppatori che non ci sarà la necessità di inviare development kit vista la superficialità delle modifiche apportate.

Il dock sarà disponibile in stand-alone, sarà più ampio e includerà una porta LAN.

In sostanza, Switch OLED vuole semplicemente raddoppiare sulle qualità che hanno fatto la fortuna del pacchetto Switch, niente di più e niente di meno. Lo schermo OLED promette immagini ad alta qualità e un display più ampio, il sistema audio suggerisce una migliore trasmissione del suono, mentre lo stand integrato risolve quello che è stato un grande problema della formula d'esordio.

Una volta impugnata la console, la prima cosa che salta all'orecchio è proprio il miglioramento del sistema audio, che riesce a farsi apprezzare al meglio a prescindere dal titolo in esecuzione. Discorso diverso per le qualità dell'OLED, che brillano sulle produzioni più spinte e scintillanti come MarioKart 8 e Super Mario Odissey, faticando ad esprimersi al massimo in un contesto dalle tinte pastello come quello di Breath of the Wild.

Il balzo verso uno spettro di colori più vibranti ricorda i tempi del passaggio fra GameBoy Advance e la sua versione SP, e anche se all'inizio si può faticare a cogliere differenze, il ritorno alla console standard diventa una piccola doccia fredda. Perché quando si tratta di una console portatile si fa presto a sottovalutare l'impatto di un potenziamento del supporto visivo, ma basta mettere mano alle produzioni più blasonate per percepire il peso del cambiamento.

Anche se quella dello schermo OLED non rappresenta una novità assoluta nel panorama delle console portatili (vero PS Vita?), il nuovo display aumenta notevolmente la godibilità dell'offerta e dovrebbe farlo ancor di più in condizioni d'illuminazione difficili, mentre il resto del pacchetto è interamente fondato sull'idea di apportare migliorie al dispositivo base senza intaccarne in alcun modo l'architettura interna, mantenendo conseguentemente la risoluzione a 720p in portatilità e 1080p in docked.

Il kickstand è nettamente superiore rispetto alla mezza delusione della variante standard.

Se per alcuni il nuovo dock potrebbe costituire un suppellettile trascurabile, la verità è che la porta LAN integrata era un'assoluta necessità dell'hardware. Lo sanno bene i giocatori di Super Smash Bros. Ultimate, che necessitavano forzatamente di un adattatore esterno per poter godere di un'esperienza priva di input e frame-lag, e lo sa ancor meglio chiunque abbia potuto affidarsi unicamente alla connessione tramite wi-fi in titoli tecnicamente impegnativi.

A proposito del dock, ne è stata rivista anche la struttura generale in modo da evitare che l'inserimento della console potesse graffiare lo schermo. Nulla da dire invece sul nuovo kickstand per posizionare Switch OLED su qualsiasi superficie, che semplicemente annichilisce la controparte standard. Sia chiaro, il vecchio stand era a dir poco inaffidabile, rigido e scomodo, e se questi problemi sono stati risolti egregiamente dalla nuova iterazione è un vero peccato che lo stesso destino non sia toccato anche a una componente discussa come gli stick analogici dei Joy-Con.

Ciò significa che Switch OLED non ha la benché minima intenzione di posizionarsi sul mercato come un prodotto “premium” o un 2.0, bensì come un dispositivo che lima e corregge alcuni degli spigoli e delle sbavature presenti fin dal day one. In parole povere, se qualcuno ancora non avesse una Switch dovrebbe puntare su OLED senza pensarci due volte, e lo stesso discorso vale per chiunque sfruttasse considerevolmente l'hardware da oltre quattro anni e fosse intenzionato a cambiarlo, mentre tutti gli altri potranno tranquillamente proseguire il proprio viaggio con la console standard.

Switch OLED è semplicemente la Switch che Nintendo avrebbe voluto lanciare nel 2017.

Anche se una nutrita fetta di appassionati si sarebbe aspettata una maggior spinta dal nuovo modello, il Digital Foundry ha ampiamente discusso la questione notando come l'attuale tecnologica GeForce, insieme all'integrazione del DLSS, non sarebbe ancora sufficiente per garantire un balzo tecnologico soddisfacente attraverso una semplice mid-gen, rinviando il tutto fino all'uscita della prossima ammiraglia.

Nel frattempo, chiunque dovesse decidere di entrare a far parte della grande famiglia Nintendo potrà contare su Switch OLED, un device che incarna la chiara e discussa volontà di tornare indietro nel tempo fino al lontano 3 marzo 2017 per compiere un lavoro di restauro.

Un device che sì, apparentemente sembrerebbe volersi aggiungere al suo fratellino e alla versione Lite, ma che in realtà, forte di un prezzo competitivo fissato a 349,99 euro, diventerà l'opzione di riferimento per chiunque volesse scoprire il regno di Hyrule, quello dei Funghi, e tutti gli altri straordinari universi che hanno segnato il successo di una console eccezionale.

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A proposito dell'autore
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Lorenzo Mancosu

Editor-in-Chief

Cresciuto a pane, cultura nerd e videogiochi, i suoi primi ricordi d'infanzia sono tutti legati al Super Nintendo. Dopo aver lavorato dentro e fuori dall'industry, è finalmente riuscito ad allontanarsi dalle scartoffie legali e mettere la sua penna al servizio di Eurogamer.it.
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