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Okamiden

Un altro piccolo gioiello, ma...

Bisogna ammettere che Capcom è una software house coraggiosa. Spesso e volentieri ha perseguito strade che altri (vedi Electronic Arts) avrebbero abbandonato subito e una di queste è rappresentata dalla serie Okami.

Nonostante il primo capitolo fosse splendido sotto tutti i punti di vista, il pubblico non gli ha riservato un'accoglienza particolarmente calorosa, ignorando peraltro delle recensioni di tutto rispetto.

Questo però non ha scoraggiato la compagnia di Osaka, che ha deciso di riprovarci, seguendo stavolta i consigli di tutti coloro (tra cui il sottoscritto) che all'epoca dell'uscita dell'originale non poterono trattenersi dal dire "questo gioco sarebbe perfetto per DS".

Detto, fatto... il sequel è servito! OkamiDen vede come protagonista il figlioletto della Dea Amaterasu protagonista del capostipite, sceso sulla Terra sotto forma di cucciolo di lupo (da cui il suo nome Chibiterasu, in giapponese "chibi" può significare "piccolo" o "bambino") per rintuzzare l'ennesima sortita delle forze del male.

Il gioco è ambientato all'incirca 9 mesi dopo gli eventi raccontati in Okami.
Una volta tanto il sistema di telecamere del gioco funziona a dovere. Applausi!

Ancora una volta la fonte d'ispirazione principale del gameplay è chiaramente la saga di The Legend of Zelda, un mix di esplorazione, puzzle, avventura e combattimenti in tempo reale, legati tra loro però da un'atmosfera più vicina a quella delle favole antiche che al classico stile fantasy.

Il sistema di combattimenti è praticamente identico all'originale e anch'esso riporta alla mente le innumerevoli avventure di Link. Stesso discorso per gli enigmi, che quasi sempre richiedono il "semplice" utilizzo di oggetti trovati nel corso dell'avventura, l'attivazione di pulsanti o meccanismi e così via. Niente Professor Layton, tanto per intenderci...

L'unica differenza rispetto al precedente capitolo è rappresentata dai "partner" che il piccolo lupo incontra nel corso del gioco e che hanno la doppia funzione di comprimari e co-protagonisti della vicenda.

Pur non partecipando attivamente all'azione, la presenza di questi piccoli compagni di viaggio influenza molti aspetti del gioco, dai combattimenti al modo in cui si possono risolvere determinati enigmi. La loro presenza ha sempre a che fare con la natura in un modo o nell'altro e così giocando si scopre che Nanami ci permetterà di sfruttare i poteri dell'acqua, così come un altro personaggio si rivela molto abile con la manipolazione del fuoco.

I poteri a nostra disposizione, a prescindere dal tipo, diventano sempre più potenti e sofisticati con il procedere dell'avventura, ma fortunatamente questo non coincide con un incremento della complessità nel loro utilizzo.

Il passaggio su DS una volta tanto ha portato a un miglioramento del sistema di controllo in ogni ambito, ma soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo del famigerato Celestial Brush. Chi ha giocato il primo Okami su PS2 o Wii, può testimoniare quanto fosse difficile utilizzare il "pennello celestiale" per disegnare sullo schermo le figure che di volta in volta venivano richieste per risolvere una fase di gioco.

Il trailer di lancio di Okamiden.