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Overwatch 2 Provato, tutte le novità dalla closed alpha

Un primo sguardo alla versione alpha dell'Hero Shooter di Blizzard.

Con l’imminente lancio della closed beta il prossimo 26 aprile, noi della redazione di Eurogamer abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani sulla versione alpha di Overwatch 2, per fornirvi una prima impressione su ciò che vi aspetterà oltre I cancelli della “nuova” iterazione del brand.

Il secondo capitolo del celebre Hero Shooter di casa Blizzard, il papà di tutti gli Hero Shooter di nuova generazione, non si propone solo con un completo redesign estetico, ma introduce pesanti cambiamenti nelle modalità di gioco, nella composizione di ogni team, nel funzionamento dei singoli eroi e in tutte le caratteristiche che compongono l'immenso pacchetto.

Il primo colpo d'occhio con Overwatch 2, nonostante inizialmente emerga lo spettro di trovarsi al cospetto di una versione 1.5, è quello offerto dal redesign estetico degli eroi, che risultano più dettagliati – specialmente nei volti – e decisamente meglio integrati nell'ambiente di gioco. C'è da dire che si fa fatica a notare l'effettiva profondità dei cambiamenti finché non si torna a battere le mappe del tradizionale Overwatch, ed è solo allora che ci si rende conto di come i due titoli appaiano come il giorno e la notte.

Il colpo d'occhio di Overwatch 2 lascia il segno.

La principale novità di Overwatch 2 risiede senza ombra di dubbio nella nuova composizione del team, perché le partite non saranno più caratterizzate dal 6v6 (2 Tank 2 Support 2 DPS), ma da un'inedita formula 5v5 sorretta da 1 Tank, 2 DPS e 2 Support. Un cambiamento questo veramente radicale, che sicuramente avrà ripercussioni sul circuito competitivo, con ogni team costretto a studiare nuove composizioni per spingere il meta nella direzione desiderata, senza (speriamo) strategie troppo oppressive come fu al tempo l'infame GOATS.

Questa sostanziale modifica al gameplay ha una triplice funzione: in primo luogo, le sinergie fra I diversi eroi non sono più oppressive come in passato, e la “pura skill” legata al mondo FPS riesce a brillare come prima non le era mai stato consentito; certo, non sarà mai possibile vincere una situazione di 1vs5, ma l'abilità individuale esce sicuramente premiata dalle novità.

In secondo luogo, la rimozione di un Tank mira ad arginare l'emersione delle strategie più discusse, come il “doppio scudo”, e soprattutto a fornire un'identità più marcata a questa particolare categoria di eroi destinati ad assumere connotati più “completi”, proattivi e interattivi. In ultimo, ma assolutamente non meno importante, la modifica vuole senza dubbio risolvere una volta e per sempre il problema della lunghezza delle code che da anni affligge Overwatch, condannando i giocatori DPS ad estenuanti tempi di attesa per giocare un singolo match in competitiva.

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Tolta questo seppur radicale stravolgimento della formula di gameplay, i fondali su cui si muovono gli eroi sono straordinariamente vicini all'esperienza originale: Push è infatti il nuovo game mode, ed è una modalità nella quale i due team contrapposti si danno battaglia per il controllo di un Robot posizionato al centro della mappa. Lo scopo è quello di mantenere il controllo del Robot per spingerlo fin dentro la base nemica, secondo una sorta di tiro alla fune che, oltre a portare caos totale nella mappa, premia i continui capovolgimenti di fronte; in sostanza si tratta di una modalità Payload nella quale entrambe le squadre attaccano e difendono contemporaneamente.

Menzionando le mappe è impossibile sorvolare su come queste siano come sempre splendidamente disegnate dal team artistico, al limite degli acquerelli da esposizione. Finora abbiamo potuto vedere le splendide architetture di New York (Ibrida), Toronto e Roma (Push), e Monte Carlo (Payload), che portano il totale complessivo – in aggiunta ovviamente a tutte quelle introdotte nel primo capitolo – a quota 20: ci sono 5 mappe Controllo, 7 mappe Payload, 2 mappe Push, e 6 mappe Ibride.

La nuova Galleria Eroi al netto delle modifiche di Overwatch 2.

Se siete giocatori esperti di Overwatch, avrete notato che non abbiamo fatto menzione della modalità Assalto, meglio conosciuta come “2CP”. Per quanto riguarda le mappe Hanamura, Parigi, Colonia Lunare Horizon, Tempio di Anubi e Industrie Volskaya, infatti, il destino è ancora incerto: la modalità è stata interamente rimossa da Overwatch 2, ma non ci sono notizie riguardo il futuro delle singole mappe, che potrebbero essere eliminate del tutto oppure riproposte in seguito a corposi rework. Per il momento, purtroppo, sembra che saremo costretti a dirgli addio a tempo indeterminato.

Il problema di questa operazione risiede nel fatto che l'aggiunta della nuova modalità di gioco, contestualmente al lancio delle quattro nuove mappe disponibili nella versione alfa, non basta per rimpiazzare interamente i contenuti rimossi a seguito dell'addio alla modalità 2CP e alle 5 mappe corrispondenti: di fatto i giocatori di Overwatch 2 sembrano destinati ad avere a disposizione meno mappe (una in meno per l'esattezza) di quante ce ne fossero nel titolo originale, il che non è certo il miglior biglietto da visita per un sequel.

Fra le nuove mappe spicca Colosseo ambientata nella futuristica Roma di Overwatch.

Il gameplay di Overwatch 2, d'altra parte, non ruota solamente attorno a mappe e modalità, ma soprattutto alle caratteristiche dei singoli eroi, che in seguito alle sostanziali modifiche che hanno investito le composizioni sono divenuti oggetto di colossali operazioni di redesign. Blizzard ha sfruttato il lancio della nuova iterazione per risolvere problemi che affliggevano il roster fin dal day one, andando addirittura a modificare alcuni ruoli nonché il funzionamento di interi kit. Vediamo nel dettaglio i cambiamenti che abbiamo potuto toccare con mano.

Bastion è sempre stato un eroe assai complicato da bilanciare, con un possibile output di danno enorme, specialmente contro nuovi giocatori ancora inesperti sui metodi per arginare il suo celebre “turret-mode”, ma stranamente rimasto fuori dal META per lunghissimo tempo. Ecco perché Blizzard ha optato per il rework.

La sua abilità di auto-guarigione è stata rimpiazzata con un'opzione alternativa di fuoco, ovvero una granata a miccia corta che può rimbalzare sui muri prima della detonazione. In aggiunta, il suo fuoco primario è ora più lento durante il movimento, in modo da migliorare il feeling della precisione, mentre la Ultimate segna l'addio definitivo alla modalità “carro-armato” e permette invece di seminare distruzione in tre punti della mappa grazie ad una inedita “modalità mortaio”.

Le nuove abilità di Bastion.

Sombra è stata dotata di caratteristiche maggiormente offensive e allo stesso tempo ha subito una netta riduzione delle sue capacità da “disruptor” e “crowd-controller”. Ora Sombra può attivare il suo hacking senza uscire dalla modalità stealth, con un effetto che dura sì di meno ma che rivela i nemici attraverso i muri e li rende più vulnerabili al danno. Il suo Impulso EMP non elimina più gli scudi protettivi degli Eroi, ma infligge a tutti i nemici nell'area di effetto un danno flat pari al 40% dei loro punti vita. Insomma, Sombra assume il ruolo della “finisher” perfetta, e senza dubbio si configurerà come una fra le assassine più letali del roster.

Doomfist, un eroe che è sempre stato difficile da gestire come avversario, ha subito probabilmente il cambiamento più radicale di tutto il cast, passando dal ruolo di DPS a quello di Tank. Al fine di ammorbidire la transizione è stato rinnovato il suo kit di mosse (che ora colpiscono molto meno duro che in passato), la salute base è stata aumentata a 450 punti vita, la mitigazione del danno è stata migliorata attraverso un rafforzamento del suo sovrascudo per assorbire gli attacchi pesanti, mentre la Ultimate ora rallenta i nemici in seguito all’impatto. Se prima eliminare un Doomfist versato era un’impresa non da poco, ora sembra davvero una missione degna di Overwatch. Fortunatamente, i suoi pugni caricati ora colpiscono più o meno come delle carezze.

Le nuove abilità di Doomfist.

Orisa, sebbene sia rimasta saldamente ancorata alla categoria dei Tank, ha subito un completo stravolgimento del suo kit di mosse, che parte da una modifica sconvolgente: non è infatti più dotata del suo celebre scudo liberamente posizionabile. Orisa può ora vantare un’arma che spara proiettili più grossi e che non ha bisogno di essere ricaricata (ma che si surriscalda rapidamente se usata costantemente) a cui è stato affiancato un “Giavellotto” che quando utilizzato distrugge colpi in arrivo, applica knockback ai nemici e aumenta la velocità di movimento.

L'abilità “Fortify”, che prima rendeva il robot duro come una roccia, ora permette ad Orisa di guadagnare salute temporanea e ridurre la generazione di calore dell'arma. Si tratta di modifiche che sembrano voler spingere Orisa verso una direzione più dinamica e attiva come tank, cosa che di certo non guasta alla luce delle modifiche al gameplay e alla scomparsa definitiva del ruolo di “off-tank”. Tutti i Tank, da ora in avanti, dovranno essere completi, autonomi e indipendenti.

Una fra le novità più importanti di Overwatch 2 risiede nell'introduzione di una serie di nuovi eroi che – molto probabilmente – saranno presentati nei mesi a venire come già accadde nel corso delle fasi di beta del titolo originale. Se già si chiacchiera della possibile implementazione della “Junker Queen”, la prima eroina a veder luce è stata Sojourn, un'agguerrita ragazza che si appresta a rafforzare le file dei DPS.

Le nuove abilità di Orisa.

Soujurn, se vogliamo, offre un kit che ibrida le caratteristiche del Soldato 76 con quelle di Widowmaker: la sua arma è infatti una mitragliatrice (i cui colpi non sono “hitscan” ma proiettili con un tempo di viaggio) che dopo aver messo a segno un certo numero di pallottole regala la possibilità di sparare un devastante e preciso colpo di railgun.

La sua mobilità e lo stile di gioco “run and gun”, senza troppi fronzoli o tecnicismi, la rendono una perfetta sintesi di ciò che Blizzard sta cercando di realizzare con le modifiche al gameplay di Overwatch 2. La chiave di volta per utilizzare al meglio Sojourn e la sua arma è sfruttare appieno ogni colpo per caricarla, permettendo in seconda battuta di trafiggere più avversari tramite la rail-gun, specialmente durante la Ultimate. Il kit di Sojourn include anche una scivolata in seguito alla quale è possibile spiccare un balzo per scavalcare scudi e barriere, oltre a una “palla di energia” simile a quella di Moira che assorbe PV dai nemici nei paraggi.

Soujurn è la prima nuova eroina che entrerà a far parte del cast di Overwatch 2.

Prima di tirare le somme vale la pena menzionare un'ultima modifica che senza ombra di dubbio migliorerà enormemente la qualità del gameplay, ovvero il sistema di Ping. In seguito all'implementazione di questo strumento – che i fan di Apex Legends senza dubbio già conoscono – è possibile comunicare senza intoppi anche con i compagni di squadra “muti” per gestire al meglio gli sforzi del team senza ricorrere alla comunicazione diretta. Dire alla squadra che vi serve supporto in una determinata area, infatti, può fare tutta la differenza del mondo fra la vittoria e la sconfitta nel successivo team-fight.

Ovviamente è ancora molto presto per poter trarre qualsiasi conclusione riguardo l'interezza del progetto Overwatch 2, un'operazione di “rilancio” che si trova appena al termine della sua prima versione alfa. Ci vorranno mesi, se non anni, oltre che tonnellate di feedback da parte degli utenti, per trasformare la nuova visione di Blizzard in realtà. Si tratta di un compito estremamente difficile, perché quello di Overwatch è un brand che è stato oltremodo amato da decine di milioni di appassionati, e non è mai semplice stravolgere la formula che li ha fatti innamorare.

Come sempre gli artisti di Blizzard si confermano fenomenali: nella foto, Toronto.

Ci sembra già di poter sentire il vociare della community: per quante persone oggi gridano che “Overwatch è morto!” ne emergeranno altrettante pronte ad affermare che “Overwatch 2 non è più Overwatch!”. Sta di fatto che, a distanza di sei anni dal lancio originale, ancora non è emerso alcun prodotto che sia lontanamente paragonabile all'hero shooter di Blizzard Entertainment, che sia dotato della medesima cura, di una direzione artistica altrettanto ispirata o di un gameplay egualmente unico e particolare.

Questo nuovo viaggio è appena all'inizio, e dal canto nostro non vediamo l'ora di scoprire quali saranno i prossimi passi lungo il cammino tracciato da Blizzard Entertainment. Ma soprattutto non vediamo l'ora di scoprire se gli eroi di Overwatch torneranno finalmente a dominare il mondo dei videogiochi, occupando il posto che meritano nel sottobosco degli shooter team-based.

Seguite Eurogamer per una copertura più dettagliata in seguito al lancio della beta!

Avatar di Alberto Naso
Alberto Naso: Appassionato di videogiochi fin dall'infanzia, non sembra voler smettere da adulto. Streaming, articoli e la gestione di un negozio di giochi riempiono le sue giornate, col desiderio di giocare sempre un'altra partita. Potreste incontrarlo molto probabilmente nelle vaste terre di Azeroth.
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Overwatch 2

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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