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A chi serve la PlayStation 4 Pro? - editoriale

Riflessioni a mente fredda dopo la presentazione di New York.

New York - Spentesi le luci sul palco del PlayStation Theatre, mi sono ritrovato con un interrogativo: a chi è rivolta la PlayStation 4 Pro? Dopo averci rimuginato su, sono giunto alle conclusioni che potete leggere qui di seguito. Che potranno essere condivisibili o meno, sia chiaro, ma che mi portano a pensare che la nuova console di Sony sia per pochi e non per tutti.

Il che è già la prima differenza rispetto alla scorsa presentazione di Sony. Sempre qui a New York, in occasione del lancio della PlayStation 4, complici anche otto anni passati sulla stessa generazione di hardware, praticamente tutti i giornalisti presenti all'evento uscirono con un sorriso stampato in volto e un pensiero ben preciso: "la voglio!".

Stavolta, invece, la PlayStation 4 Pro ha acceso gli animi di alcuni e lasciato freddi gli altri. Perché, a differenza della PS4, questa versione potenziata pare indirizzata a una nicchia piuttosto ristretta di utenti, ossia gli "early adopter" e i "gaming enthusiast". Una categoria, beninteso, che da sempre è servita a lanciare, trainare ed evangelizzare i nuovi hardware. Se non che, stavolta, la PlayStation 4 Pro potrebbe non essere considerata abbastanza "pro" da alcuni, e troppo costosa (in generale) per gli altri.

La nuova console di Sony, infatti, pone l'accento essenzialmente su due fattori: la risoluzione 4K e l'HDR. La prima, sebbene il marketing di molte società voglia farlo sembrare imprescindibile, è un po' come il 3D: ad averlo si sta meglio ma si vive bene anche senza.

Molto più impattante è invece l'HDR, acronimo che sta per High Dynamic Range, e che sta a indicare (riporto l'enciclopedia) "una tecnica utilizzata in grafica computerizzata e in fotografia per ottenere un'immagine in cui l'intervallo dinamico, ovvero l'intervallo tra le aree visibili più chiare e quelle più scure, sia più ampio dei metodi usuali".

Il look a strati della PlayStation 4 Pro non ha raccolto giudizi unanimi, ma era oggettivamente difficile far stare tutto l'hardware in uno spazio così piccolo.

E ancora: "Le informazioni memorizzate in un'immagine HDR di solito corrispondono ai valori fisici della luminosità e della radianza che possono essere osservate nel mondo reale; in questo differiscono dalle informazioni memorizzate nelle normali immagini digitali, che memorizzano solo quali colori vanno riprodotti sullo schermo".

Tradotto: un'immagine in HDR sembra molto più credibile di un'immagine tradizionale, in quanto riesce a riprodurre esattamente la stessa luminosità del mondo reale. Il 4K, al contrario, propone immagini molto più definite di quelle in Full HD, in virtù di una maggiore densità di pixel, ma è altresì vero che superata una certa distanza l'occhio umano non li distingue l'uno dall'altro. E parliamo di un metro e mezzo per un pannello 40", che salgono a 2,38 metri per uno da 60". Ma se avete uno schermo così grande, è probabile che il vostro divano sia più lontano.

Per ottenere una risoluzione a 4K e con le immagini in HDR, Mark Cerny, Lead System Architect di PlayStation, ci vuole far credere che la PlayStation 4 Pro sia l'unica soluzione possibile. Salvo però affermare qualche minuto dopo che l'HDR verrà introdotto su tutte le PlayStation 4, anche quelle attualmente in commercio, tramite un aggiornamento del sistema operativo.

Il che, se da un lato ci porta a domandarci per quale ragione Sony non l'abbia rilasciata prima, questa patch, dall'altro toglie una leva di marketing molto importante alla PS4 Pro.

Restano a questo punto i 4K ma ci sono alcune precisazioni da fare. La prima è che per godere della massima risoluzione bisognerà cambiare il televisore. Sia chiaro, si tratta di una tecnologia i cui prezzi stanno scendendo vistosamente, ma basta guardare su Internet per realizzare che si tratta di spendere un importo non indifferente. La seconda precisazione, nonché la più importante, è che i giochi in versione Pro non gireranno realmente a 4K ma a risoluzioni inferiori e verranno poi upscalati a 4K (sulle vecchie PS4, invece, saranno downscalati a 1080p).

Non è una differenza da poco e su questo punto Aaron Greenberg, Head of Xbox Game, ha avuto qualcosa da ridire, anche se dovrà stare bene attento che la Scorpio, in futuro, riesca realmente nell'impresa di fornire i "veri" 4K. Ma era facilmente prevedibile: in fin dei conti, su PC, per ottenere i 4K bisogna disporre di un hardware che va ben oltre i 1000 euro. Ovvio quindi che la console di Sony, per ragioni di prezzo e ingegneristiche, dovesse scendere a qualche compromesso. Sul quale, però, il buon Cerny ha sorvolato durante la presentazione.

Al netto di queste precisazioni, va detto che i giochi mostrati sul palco sono apparsi davvero convincenti. Il prossimo Spider-Man di Insomniac, For Honor, Deus Ex: Mankind Divided, Rise of the Tomb Raider e Watch Dogs 2, hanno offerto prestazioni da PC di fascia medio/alta. Anche Horizon e Mass Effect Andromeda hanno ben figurato, perché oltre ai 4K e all'HDR, la PS4 Pro metterà sul piatto effetti grafici aggiuntivi, come quelli cui sono abituati gli utenti PC.

Per cui una cosa è chiara: per 399 euro la PS4 Pro offre risultati degni di un PC, e dove non ci arriva con la forza bruta, ci arriva con la furbizia. Difficile chiedere di più a un hardware così economico in rapporto alla resa finale ma basterà una grafica migliore a spingere i 40 milioni di utenti che già possiedono una PlayStation 4 all'upgrade? Chissà, forse potrebbe riuscirci l'hard disk da 1TB ma sono già disponibili da mesi dei bundle che offrono lo stesso spazio d'immagazzinamento dati sulla 'vecchia' PS4.

Per cui ci dev'essere qualche altra variabile a tenere in piedi l'equazione, e questa a mio avviso è la realtà virtuale. Perché è inutile negarlo, Sony ha fatto uscire una console, la PS4, che le richieste del PlayStation VR, disponibile dal prossimo 13 ottobre a 399 euro, le soddisfa col collo un po' tirato. I compromessi grafici cui è necessario scendere per gestire due immagini in HD a 60 fotogrammi al secondo sono infatti evidenti, non a caso la demo di Driveclub provata mesi fa mostrava una conta poligonale inferiore rispetto all'originale, meno effetti grafici e gli specchietti retrovisori disabilitati.

Con la PlayStation 4 Pro, invece, si potrà presumibilmente godere della grafica cui siamo solitamente abituati anche con un visore per la realtà virtuale ben calcato in testa. E basta farsi un giro a Farpoint per notare un certo miglioramento grafico rispetto alla demo dell'E3, con un'aumentata distanza di rendering e una grafica più rifinita. Torniamo però al solito punto: così come coi 4K, anche stavolta bisogna aggiungere all'equazione altri soldi, ossia 399 euro per l'acquisto del PlayStation VR.

Le realtà virtuale è particolarmente esosa di risorse e l'uscita della PlayStation 4 Pro è senz'altro propedeutica al lancio del PlayStation VR.

La PlayStation 4 Pro, comunque, mette sul piatto altre chicche per gli appassionati dell'alta fedeltà (visiva). La console supporterà infatti lo streaming in 4K e, dice Andrew House, President and Global CEO di Sony Interactive Entertainment, Netflix ha già pronta l'app che renderà possibile fruire di 600 ore di contenuti in altissima risoluzione (entro l'anno). Anche YouTube avrà un'app dedicata e quanto ai contenuti, beh, ce n'è già un bel po' online.

Analizzate le variabili più importanti nel parlare della PlayStation 4 Pro, ne emerge però una sulla quale la nuova console di Sony mostra il fianco, e su cui Sony ha sostanzialmente glissato durante la presentazione, ossia il frame rate.

Call of Duty: Infinite Warfare sarà l'unico dei titoli mostrati nel corso della presentazione a vantare i 4K (upscalati, ormai lo sappiamo) e i 60fps. Ma gli sviluppatori di Horizon, ad esempio, hanno detto di stare valutando un menu iniziale in cui far scegliere all'utente tra i 1080p a 60fps, o i 4K a 30fps. Tutti i giochi mostrati nel parterre del PlayStation Theatre, per inciso, giravano a 30 fotogrammi al secondo.

Sia chiaro, veniamo da una generazione, quella attuale, che a dispetto delle promesse fatte non è capace di gestire in contemporanea i 1080p e i 60 fotogrammi al secondo. E la PlayStation 4 Pro, almeno in questo, riuscirà senz'altro. Stando però alle dichiarazioni degli sviluppatori intervistati nel corso di una tavola rotonda, la prossima console di Sony li costringerà a dover scegliere tra la risoluzione e la fluidità. E a destare qualche dubbio è il fatto che non paiono esserci linee guida seguire: fatta salva la compatibilità con la PS4, ognuno sarà libero di fare come più gli pare.

Cover image for YouTube videoMark Cerny introduces PS4 Pro | PlayStation Meeting 2016
Mark Cerny, l'architetto della PlayStation 4, spiega le ragioni dietro la PlayStation 4 Pro.

Sarà molto interessante, a tal proposito, leggere i Digital Foundry dei primi giochi che usciranno per PS4 Pro. La mia sensazione, che magari verrà smentita dai fatti, è che per avere la botte piena e la moglie ubriaca si dovrà scendere a risoluzioni di poco superiori ai 1080, e poi andare pesantemente di upscaling. Ma molto dipenderà anche dai tipi di giochi: un open world, per dire, ha necessità diverse rispetto a un FPS lineare.

E dunque, riprendendo la domanda iniziale, a chi è rivolta questa nuova PlayStation 4 Pro? Non all'utente casuale, che con tutta probabilità si rivolgerà direttamente alla nuova PlayStation 4 Slim, più piccola del 30%, più leggera del 16%, più parca nei consumi energetici e senz'altro più economica, visto che sarà venduta a 299 euro.

E probabilmente neanche alla maggioranza dei 43 milioni di possessori della PS4, che alla fine si godranno ugualmente l'HDR grazie all'aggiornamento del sistema operativo, e pazienza se vedranno qualche effetto grafico in meno: il miglioramento estetico ci sarà comunque.

Ne consegue che la nuova PlayStation 4 Pro sarà la scelta ideale per chi voglia avvicinarsi al mondo PlayStation per la prima volta (e non si faccia problemi a spendere 100 euro in più). E, come scrivevo in apertura, per i "gaming enthusiast" e gli "early adopter", gente cui ballino in tasca i soldi per l'upgrade dalla vecchia alla nuova PS4 e per il televisore 4K; o per la console e il PlayStation VR. Una cifra apparentemente elevata ma in realtà a portata di mano per molti, e ogni riferimento all'iPhone 7 appena lanciato è puramente casuale.

Difficile quantificare numericamente questa fascia d'utenza, ma la sensazione è che sia sensibilmente inferiore a quella che nel novembre del 2013 prese d'assalto i negozi per comprare una PlayStation 4.

Alla PlayStation 4 Pro, pensata per gli hardcore gamer, viene affiancata la PlayStation 4 Slim, indirizzata ai casual gamer e dal costo inferiore di 100 euro. L'offerta di Sony è completa.

C'è infine un'ultima variabile da considerare, ossia l'Xbox Scorpio. Che stando ai proclami di Phil Spencer farà ottimisticamente girare i videogiochi a 4K e a 60fps, e che avrà un anno di tempo per tarare la propria offerta sulla base dell'andamento della PlayStation 4 Pro. E poiché è difficile che Sony commercializzi l'anno prossimo una PlayStation 5, questo dovrebbe comportare per Microsoft almeno un biennio di dominio tecnologico. Cosa ne farà e come lo sfrutterà, ovviamente, non ci è dato saperlo. Per dire, la casa di Seattle è stata molto carente, rispetto a Sony, nel promuovere l'Xbox One S che pur consente già di visualizzare contenuti 4K e HDR.

Una cosa comunque è chiara: questa generazione di console è stata definitivamente vinta da Sony, non solo a livello puramente numerico ma tecnologico, perché la nuova PlayStation 4 Pro sarà la macchina più potente in circolazione. E non di poco, ma di molto.

Però Sony, con la PlayStation 4 Pro, s'appresta a stravincere una battaglia che ha già vinto, come testimonia la reticenza di Microsoft nel divulgare i dati di vendita dell'Xbox One. Ma un anno passa in fretta e la concorrenza sta già affilando le armi, ed è lecito domandarsi come la casa giapponese contrasterà il lancio dell'Xbox Scorpio.

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Stefano Silvestri

Editor in Chief, EG.it

Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.

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