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Potrebbe essere una delle generazioni di console più innovative di sempre - editoriale

PS5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch non sono macchine come le altre.

La nuova generazione è arrivata e ha già dimostrato che nel mondo console c'è una vivacità molto più intensa di quella che tanti hanno prospettato. Da anni, ormai, si parla di un segmento esangue: perché c'è lo streaming che a un certo punto conquisterà ogni cosa e il mondo mobile macina miliardi di dollari. Tutto ciò è vero, ma guardando agli eccezionali dati di vendita di Nintendo Switch e a ciò che Xbox Series X|S e PlayStation 5 hanno portato sul piatto, si possono evincere due cose. La prima: il mercato è affamato di console. La seconda: le console hanno premuto l'acceleratore e il tasso di innovazione, questa volta, è più alto che in passato.

"Nuovo è sempre meglio" dice il personaggio di Barney Stinson nella serie TV "How I Met Your Mother". Nel mondo dei videogiochi sembra, invece, sembra il contrario ascoltando il sentimento comune: il vecchio è sempre meglio. Eppure se pensiamo al passaggio generazionale avvenuto nel 2013, cioè quando PS3 e Xbox 360 hanno lasciato spazio a PS4 e Xbox One, e lo paragoniamo a quello attuale, diventa evidente come PS5 e Xbox Series X|S siano sulla carta molto più innovative. Forse, ed è questo che può aver ribaltato le carte in tavola, lo sono in modo meno diretto rispetto alle passate generazioni; e lo sono in modi il cui impatto a oggi è ancora difficile prevedere. Tanto dipenderà, prima di tutto, dalla risposta del pubblico e da come si comporteranno gli sviluppatori.

Il nuovo controller di PS5, DualSense, può ravvivare esperienze di gioco altrimenti lineari. Tutto dipenderà da quanto le sue specificità saranno supportate nei prossimi anni.

Il DualSense è innegabilmente l'elemento più rinvigorente di PS5: dai grilletti adattivi fino alla vibrazione avanzata, il nuovo controller può diventare il vero asso nella manica per distinguere le esperienze sulla nuova macchina di Sony. Abbiamo fatto provare PS5 anche ai non addetti ai lavori (giornalisti e appassionati, ormai si è capito, vivono in una sorta di bolla): l'entusiasmo è stato stellare; in alcuni casi, ha ricordato quando per la prima volta le persone hanno stretto un WiiMote e hanno giocato a Wii Sports.

Ritorniamo al punto di partenza: se pensiamo al momento in cui Sony è passata da PS3 a PS4, niente di tutto ciò era vero; era una console più potente ma di fatto seguiva un percorso lineare rispetto alla generazione che andava a sostituire. Il salto tecnologico è stato senz'altro più netto ma l'esperienza videoludica era la stessa, a conti fatti.

Passiamo in casa Xbox. Quella di Microsoft è una vera missione: Xbox Series X|S è retrocompatibile con tre generazioni di console (Xbox, Xbox 360 e Xbox One), sebbene vi sia qualche eccezione. C'è di più: ognuno dei giochi viene migliorato ma senza snaturare il lavoro originale (cioè non sono rifacimenti a là Demon's Souls su PS5, per intenderci, ma alzano la risoluzione o stabilizzano il frame rate). È un cambio di paradigma molto più profondo di quanto se ne sia discusso.

Quattro console in una: sia Xbox Series X sia Xbox Series S sono retrocompatibili con Xbox, Xbox 360 e Xbox One.

Il videogioco viene ritenuto un medium poco accessibile anche perché ogni console porta con sé giochi propri e recuperare vecchie produzioni è spesso molto difficile (il digitale in questo senso fa solo danni: quando un gioco sparisce da un negozio, è perso). Ciò ha aperto le porte alle rimasterizzazioni e a veri e propri rifacimenti. In quest'ultimo caso la preservazione viene meno, perché è come giocare a un gioco nuovo.

La sfida di Microsoft è probabilmente ancora più importante per il medium nella sua interezza rispetto al DualSense di PS5: qualora Xbox Series X e S riuscissero a influenzare il modo di consumare il videogioco (non solo come rincorsa all'ultima novità, ma anche attraverso la semplificazione dell'accesso ai giochi meno recenti), allora sarebbe una vittoria per tutti i gamer. Avrebbero aperto una porta che sarebbe impossibile richiudere.

Poi c'è Nintendo, un produttore su cui troppo spesso sono stati scritti epitaffi prematuri. A oggi ha distribuito più di 68 milioni di Switch in tutto il mondo, un vero successo globale che non accenna a fermarsi. Anche in questo caso la potenza dell'esperienza ibrida di Switch è stata inizialmente molto sottovalutata: poter esperire gli stessi giochi tanto sulla TV quanto in modalità portatile si è rivelato un effetto incredibile. Nonostante il debutto di Switch Lite, che è più economica, le vendite del modello originale non sono rallentate; anzi, da settembre 2019 a oggi il rapporto è di due Switch standard distribuite per ogni Switch Lite spedita.

Nonostante il debutto di Switch Lite, il modello originale di Nintendo Switch rimane il più venduto ancora oggi.

Tre console molto diverse fra loro, dunque, che però su tanti aspetti hanno rappresentato un'importante ondata di novità. Il mondo mobile resta la principale forma di fruizione del videogioco e i free to play su PC (come League of Legends e Counter-Strike: Global Offensive) rimangono fra i giochi più rilevanti al mondo. Eppure sono le console che stanno trainando l'innovazione. Ai posteri l'ardua sentenza.