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Prinny Presents NIS Classics Volume 3, la recensione

Il ritorno di Rhapsody: A Musical Adventure e La Pucelle: Ragnarok.

Il Paese del Sol Levante ha dato i natali a una varietà di RPG che non hanno mai varcato i confini nipponici subito dopo il loro rilascio, per timore che non incontrassero il gusto dei pubblici occidentali o per difficoltà di localizzazione. Ne consegue che moltissimi titoli sono arrivati in Europa solo molto tempo dopo, spesso grazie a operazioni come quella che Nippon Ichi Software ha iniziato lo scorso anno ripubblicando i giochi del proprio catalogo in versione rimasterizzata.

Dopo le prime due raccolte lo studio giapponese torna con Prinny Presents NIS Classics Volume 3 contenente due titoli originariamente usciti su PlayStation e PlayStation 2, ovvero rispettivamente Rhapsody: A Musical Adventure, precursore della nota serie Disgaea, e La Pucelle: Ragnarok (conosciuto anche come La Pucelle: Tactics), quest’ultimo disponibile in versione portatile per la prima volta in Occidente.

In diversi momenti del gioco Cornet darà prova del suo estro musicale lanciandosi in delle piccole performance.

Entrambi i giochi promettono alcune piccole migliorie rispetto alle versioni originali e porting, usciti tra il 1998 e il 2009. Se nel caso di Rhapsody: A Musical Adventure si tratta di update puramente grafici, gli extra di La Pucelle: Ragnarok arricchiscono il gioco di nuovi personaggi reclutabili, brani esclusivi e della modalità di viaggio veloce, il tutto coronato da un doppiaggio integrale in inglese e in giapponese.

Rhapsody: A Musical Adventure è il titolo più datato dei due RPG presenti nella collection, sbarcato su PlayStation nel 1998. Nonostante un’accoglienza tiepida da parte della critica ai tempi della sua prima uscita, il gioco riesce a difendersi bene ancora oggi grazie ad alcuni elementi che lo rendono una piccola perla nascosta nel vasto mondo dei titoli di combattimenti a turni. Con dolcezza e irriverenza, Rhapsody: A Musical Adventure racconta la storia della giovane Cornet, una campagnola con due abilità fuori dal comune: saper comunicare con bambole e pupazzi e possedere un innato talento musicale che la ragazza esterna cantando e suonando la tromba.

Come tutte le sue coetanee Cornet sogna romanticamente di incontrare il proprio Principe Azzurro e di vivere una storia d’amore da favola. Ironia della sorte, la giovane si imbatte nel Principe Ferdinand, innamorandosene perdutamente. E si sa, per amore si compiono follie: Cornet così si cimenta in prove ben distanti dalla sua comfort zone (dalle sfide di bellezza ai combattimenti) pur di vincere il concorso indetto dalla Corona per scegliere la futura consorte di Ferdinand.

Durante le nostre peregrinazioni mostri e giocattoli chiederanno a Cornet di unirsi al party.

Ma come in tutte le fiabe che si rispettino, c’è sempre una forza malvagia che scombina le carte in tavola finendo per rovinare tutti i piani di Cornet e il principe viene trasformato in una statua di pietra e rapito: starà a noi partire alla volta di una grande avventura per salvare Ferdinand.

Con uno storytelling caratterizzato da battute dalla comicità tagliente e che spesso rovescia con intelligenza gli stereotipi di genere, Rhapsody: A Musical Adventure si lascia giocare con piacere, inframezzando le cut scene con dei brevi momenti musicali cantati che impreziosiscono ulteriormente il titolo.

Anche l’esplorazione e i combattimenti risultano scorrevoli e di facile approccio nonostante si tratti di un RPG di oltre vent’anni fa, offrendoci inoltre la possibilità di approfittare della capacità di Cornet di chiacchierare coi pupazzi per convincerli a unirsi al nostro team.

Il flow di La Pucelle: Ragnarok, nonostante sia uscito quattro anni dopo il suo compagno di collection, non riesce a essere altrettanto convincente. Nonostante le migliorie grafiche apprezzabili ad esempio negli sfondi, questo secondo titolo contenuto in Prinny Presents NIS Classics Volume 3 soffre di alcune pecche tecniche che lo rendono irrimediabilmente più macchinoso.

I combattimenti di Rhapsody: A Musical Adventure sono piuttosto semplici e intuitivi.

Se le fasi esplorative si limitano a uno scorrimento orizzontale con la possibilità di interagire con gli NPC o di cambiare zona, i combattimenti sono rallentati da un’interfaccia che non facilita lo schieramento e l’azione dei nostri personaggi, costringendoci a ripensare l’intera fase d’attacco di un singolo combattente nell’eventualità di una svista oppure ad attivare manualmente i combattimenti contro i nemici.

Nei combattimenti è stata inoltre introdotta la possibilità di muovere la telecamera per ottimizzare il controllo della mappa, novità che riesce a limare solo in parte un combat system piuttosto lento.

A onor del vero, è doveroso sottolineare come La Pucelle: Ragnarok non sia esente da caratteristiche che lo rendono un gioco intrigante nonostante gli scivoloni tecnici già presenti nella sua edizione di debutto. La storia, che ruota attorno all’accademia per cacciatori di demoni che dà il nome al gioco, è carica di personaggi ben caratterizzati tanto nell’aspetto quanto nei dialoghi, che similmente a quelli di Rhapsody: A Musical Adventure conferiscono al gioco dei toni sopra le righe specialmente nei momenti di interazione tra il membri del nostro party.

Anche a livello strategico La Pucelle: Ragnarok cerca di conferire il suo tocco unico ai combattimenti con la meccanica della purificazione da utilizzarsi per convertire l’anima dei nemici convincendoli a unirsi al nostro team oppure per eliminare i Portali Oscuri disseminati lungo le mappe di combattimento, sfruttandoli a nostro vantaggio in potenti combo per sconfiggere i nemici presenti nell’area da essi delimitata oppure al di sopra dei flussi che generano.

In La Pucelle: Ragnarok i Portali Oscuri possono cambiare l’andamento della battaglia.

Al netto dei loro pregi e difetti, spesso retaggio di scelte artistiche o di game design delle loro prime edizioni, i due giochi contenuti in Prinny Presents NIS Classics Volume 3 faranno probabilmente gola a tutti quegli appassionati di RPG della vecchia scuola che non hanno ancora avuto modo di giocarli o che cercano delle avventure molto longeve.

Non si tratta di una collection pensata per chi spera di trovare qualcosa di nuovo nei titoli già giocati ai tempi della loro uscita, quanto più una manovra nostalgica che finisce per servirci gli stessi giochi in modo pressoché identico, limitandosi a rifinire senza rivoluzionare.

Nonostante le piccole migliorie tecniche, Prinny Presents NIS Classics Volume 3 non è localizzato in Italiano: quel che ne consegue è una riedizione di nicchia che ripropone titoli non del tutto inediti in Occidente a un prezzo poco contenuto (39,99€ per la versione digitale fino a toccare i 99,99€ dell’edizione deluxe), volta a incontrare il gusto di chi già conosce i due giochi.

6 / 10