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Può un hard disk a stato solido migliorare la PS3?

Il Digital Foundry analizza il cambiamento delle prestazioni di Skyrim, Rage e altri titoli sostituendo l'HD.

Da sempre tutti sono convinti che l'hardware console sia immutabile nel tempo e sia impossibile procedure a un'eventuale upgrade. E in effetti questo è effettivamente vero per ogni console attualmente presente sul mercato ad eccezione di una, la PlayStation 3. Questo perchè, a differenza dell'Xbox360, è possibile sostituire l'hard disk interno con uno qualsiasi di vostro gradimento.

Alcune opinioni pubblicate in precedenza suggerivano che la sostituzione di un hard disk tradizionale con uno a stato solido non portasse a vantaggi consistenti in termini di prestazioni. Come abbiamo notato in una Digital Foundry precedente, solo con alcuni giochi come Gran Turismo 5, era possibile risparmiare parecchi secondi nelle installazioni obbligatorie, mentre le performance in gioco ne erano molto meno condizionate.

Nel frattempo su YouTube sono apparsi moltissimi filmati che testimoniavano miglioramenti consistenti al gameplay di alcuni titoli; per questo motivo abbiamo deciso di indagare nuovamente a riguardo e preparare una prova comparativa che andasse a fondo nella questione.

Un hard disk tradizionale a sinistra e uno a stato solido sulla destra: il primo è dotato di una testina che si muove lungo la superficie mentre il secondo è completamente privo di parti mobili e permette di accedere istantaneamente a ogni file, ovunque esso si trovi.

"Gli sviluppatori stanno raggiungendo i limiti delle console attuali: poichè la RAM è scarsa, spesso demandano agli hard disk il compito di effettuare lo streaming dei dati mentre il gioco è in corso. Può un disco a stato solido migliorarne la performance?"

Gli sviluppatori stanno raggiungendo i limiti delle console attuali: poichè la RAM è scarsa, spesso demandano agli hard disk il compito di effettuare lo streaming dei dati mentre il gioco è in corso. Giochi come Rage dimostrano come sempre più spesso gli sviluppatori facciano affidamento sul flusso di dati in arrivo dall'hard disk al posto di quelli caricati nella memoria di sistema che, per ovvie limitazioni di spazio, non può contenere un numero illimitato di texture o oggetti poligonali.

Per fugare ogni dubbio, abbiamo usato tre piattaforme diverse: l'hard disk standard da 60GB venduto di serie, un Seagate Momentus XT SSD/7200rpm (un disco ibrido dotato di cache flash in aggiunta a un disco tradizionale) e un Samsung PM800 Solid State. Quest'ultimo non è certo un SSD di ultima generazione ma quando si parla di tempi di accesso di frazioni di millisecondo con una capacità di trasporto dei dati da 200MB/s montati su un dispositivo dotato di 512MB di RAM, certi dettagli sono effettivamente insignificanti.

Vediamo quindi come si sono comportati questi tre hard disk con alcuni tra i migliori titoli dell'ultima generazione...

Può un disco a stato solido rimediale alla lag di Skyrim su PS3?

Uno dei problemi, che affliggevano le prime versioni di Skyrim, ora fortunatamente risolti, riguardavano la cosiddetta "rimlag". In pratica, i giocatori molto avanti nel gioco con file di salvataggio di svariati megabyte sperimentavano brutali cali di prestazioni che peggioravano con il passare del tempo. Per questo motivo, utilizzando una vecchia versione di Skyrim, abbiamo riprodotto il problema cercando di capire se l'utilizzo di due HD potenziati possa migliorare la situazione.

Per farlo, abbiamo usato un savegame da 65 ore di gameplay e ci siamo messi a gironzolare per le maggiori città prima di effettuare un fast travel verso la successiva. In questo modo abbiamo causato la "rimlag" dopo circa una quarantina di minuti: come potete vedere dal filmato sottostante, l'upgrade dei dischi ha un impatto enorme sulle prestazioni. La PS3 in versione liscia è stata un vero disastro, mentre molto meglio si sono comportati l'HD ibrido e quello a stato solido, al punto che possiamo definire tre livelli distinti di prestazioni.

La tecnologia a stato solido riesce a ridurre enormemente l'impatto della rimlag nella sua forma pre-patch. In questa comparazione basata sulla versione 2.02 di Skyrim vedete la performance dell'HD da 60GB standard (linea rossa), di quello ibrido da 500GB (ciano) e di quello a stato solido (blu).

I risultati sembrano confermare la voce circolata qualche tempo fa tra la community degli sviluppatori che Bethesda avesse tentato di implementare un sistema di memoria virtuale che cercava di scambiare continuamente dati tra la RAM di sistema e la cache su disco. Il problema era che con personaggi "vissuti" il sistema collassava su se stesso uccidendo il gameplay. Bethesda ha confermato trattarsi di un problema di memoria e gli ovvi miglioramenti della versione non aggiornata tramite memorie di massa così performanti ne sono la conferma.

Ovviamente, abbiamo provveduto ad effettuare gli stessi test su una versione aggiornata e, come si nota dal filmato sottostante, è evidente come la patch abbia migliorato enormemente il problema restringendo quasi del tutto le differenze tra le tre piattaforme hardware.

Con la nuova patch 2.03 installata le differenze tra le tre versioni si assottigliano fino al punto da diventare quasi indistinguibili. La versione standard è ancora la meno performante, ma non c'è paragone con lo slideshow del test precedente.

I risultati suggeriscono che la precedente gestione intensiva dell'hard disk è stata enormemente ridotta con il nuovo update: mentre l'unità ibrida non dà quasi nessun vantaggio rispetto all'hard disk standard, occorre montare quello a stato solido per ottenere un miglioramento, anche se risibile, delle prestazioni.

Altri giochi, altri test.

Già che c'eravamo abbiamo testato un buon numero di altri titoli che basano la loro performance su uno streaming di dati molto consistente tra la RAM e l'hard disk, per capire se con quelli non standard potesse esserci qualche differenza. Recentemente abbiamo effettuato una prova comparativa anche con Kingdoms of Amalur: il gioco è bello ma non ci è piaciuto per niente il pop-up di poligoni e texture nelle zone a cielo aperto. Anche in questo caso, l'uso dei due hard disk "non ufficiali" ha fatto registrare netti salti di qualità al gioco in termini di performance.

Risultati simili a questo sono stati ottenuti anche con Assassin's Creed: Revelations, Battlefield 3 ed Enslaved, con quest'ultimo in grado di beneficiare maggiormente dell'upgrade, anche se non con lo stesso salto qualitativo visto in Rage. Per gli altri titoli esaminati è chiaro come l'eventuale presenza di colli di bottiglia in grado di limitare le prestazioni non sia sicuramente da imputarsi allo streaming dei dati durante il gameplay. Il guadagno di prestazioni è stato tangibile solo sul fronte dei caricamenti e dei tempi d'installazione.

Una galleria comparativa di tra Battlefield 3, Kingdoms of Amalur, Assassin's Creed: Revelations ed Enslaved. Bene per quanto riguarda i tempi di caricamento, ma nulla di eclatante sul fronte delle prestazioni.

Osservando la questione dalla prospettiva degli smanettoni incalliti, possiamo dire di essere rimasti abbastanza delusi dal fatto che l'utilizzo di dischi ibridi o a stato solido non abbia proposto un miglioramento consistente per tutti i titoli testati. Rage è una piacevole eccezione ma rimane il fatto che l'unico vantaggio sostanziale di montare un disco ultra veloce deriva dalla possibilità di effettuare installazioni e tempi di caricamento più veloci.

Passare allo stato solido: pro e contro

"L'idea di spendere un euro per giga e acquistare un disco a stato solido di ultima generazione da infilare nella vostra PS3, non è sicuramente la migliore del mondo in termini di rapporto qualità/prezzo."

L'idea di spendere un euro per giga e acquistare un disco a stato solido di ultima generazione da infilare nella vostra PS3, non è sicuramente la migliore del mondo in termini di rapporto qualità/prezzo: rispetto ai dischi convenzionali, queste unità sono ancora relativamente troppo costose ma con un po' di attenzione si può entrarne in possesso senza spendere una fortuna.

Tutto ciò che dovete fare, se decidete di percorrere questa strada, è puntare a vecchi modelli: l'hardware PS3 non è in grado di trasportare dati molto velocemente poichè questi devono essere bufferizzati e la RAM della console è troppo poca per eseguire efficacemente questa operazione con transfer rate elevatissimi. In tal senso un disco a stato solido di ultima generazione non servirebbe a nulla, visto che già un vecchio modello con tempi di accesso da 0.1 millisecondi eccede abbondantemente le capacità della console.

Puntare a vecchi modelli i cui prezzi sono in caduta è quindi sicuramente un'ottima idea e il mercato dell'usato è pieno di ottime opportunità per fare un affare. L'unico accorgimento da prendere è quello di preparare un boot disc con HDDErase, per essere sicuri di riportare l'unità alle performance con cui è uscita dalla fabbrica.

Il disco usato per questa prova è privo di feature di nuova generazione e a fatica supera i 200 megabyte al secondo di transfer rate: anche se si tratta di un dinosauro nella sua fascia di prodotto, molto difficilmente un prodotto recente riuscirebbe a fare meglio vista l'architettura ormai datata della PlayStation 3.

L'affidabilità non è un grosso problema della tecnologia SSD: Crucial e Intel sono le marche meglio considerate, ma anche Samsung si difende molto bene.

Se pensate che il disco a stato solido non faccia al caso vostro, sicuramente quella di un disco tradizionale molto veloce come il Seagate ibrido da 7200rpm potrebbe essere un'ottima alternativa: nei nostri test ha distanziato nettamente quello standard e non si è comportato poi così male rispetto al dirimpettaio in versione flash. Nel caso siate proprio al verde, prendete seriamente in considerazione la possibilità di una formattazione completa del disco di sistema. Poiché il filesystem è strutturato allo stesso modo di quello di un PC, una PS3 con molti anni di onorato servizio alle spalle può migliorare drasticamente in prestazioni dopo un'operazione del genere.

Il futuro è a stato solido

"La memoria flash è ormai sufficientemente economica da poter essere montata sulle console di prossima generazione e sicuramente sarà molto utile per effettuare operazioni di cache dei file durante i cicli di lettura dai dischi ottici Blu-Ray."

Fino all'arrivo della prossima next-gen, aggiornare la propria PS3 con un hard disk a stato solido è sicuramente uno sfizio che pochi vorranno togliersi, ma non c'è dubbio sul fatto che il futuro punti ampiamente in questa direzione.

Vista la scarsa RAM di sistema a disposizione, sia Xbox 360 sia PlayStation 3 attualmente sono costrette ad eseguire la cache dei dati su hard disk; con i prezzi in caduta libera, sicuramente avrà senso includere nelle prossime console alcuni gigabyte di cache flash per trarre il massimo vantaggio dai tempi di accesso ultraveloci che queste memorie possono garantire. I primi rumour fanno pensare che la Wii U potrebbe avere 8GB di queste memorie a bordo e sarà interessante capire come ne verrà gestito l'uso, visto che dovrebbe trattarsi di una piattaforma priva di hard disk.

I vantaggi nell'utilizzo di dischi a stato solido evidenziati dai nostri test dicono che l'uso di memorie a stato solido è in grado di migliorare le prestazioni in molti modi, che si tratti di nascondere i limiti di una tecnologia implementata su console ma pensata per il PC (Rage) o di sopperire alle inefficienze di un sistema di caching (la versione pre-patch 2.03 di Skyrim) progettato per una console non in grado di gestirlo.

Sentendo sempre più spesso gli sviluppatori parlare di limitazioni di memoria dell'attuale generazione e i costruttori della ridotta capacità di trasporto dei dischi Blu-Ray, una soluzione basata su flash RAM potrebbe avere molto più senso di quanto non si creda…

Traduzione a cura di Matteo "Elvin" Lorenzetti.

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A proposito dell'autore
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Richard Leadbetter

Technology Editor, Digital Foundry

Rich has been a games journalist since the days of 16-bit and specialises in technical analysis. He's commonly known around Eurogamer as the Blacksmith of the Future.

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