Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Quando gli eserciti “giocano” alla guerra - editoriale

E non stiamo parlando di Call of Duty o Battlefield.

Se pensate che i soldati si addestrino unicamente come nel film "Full Metal Jacket", siate pronti a ricredervi. I tempi sono cambiati e videogiochi ed esercito hanno ora un legame molto più saldo di un tempo, al punto che i militari di tutto il mondo sfruttano simulazioni altamente realistiche per prepararsi alla guerra, quella vera.

Un esempio recentissimo è l'esercitazione "Medusa 2017", basata sull'uso di vari software di simulazione bellica, fra cui principalmente Virtual Battlespace 3, che permette di realizzare ambienti realistici in cui riprodurre in modo versatile e agile situazioni credibili, anche grazie all'ausilio dell'intelligenza artificiale.

A novembre si è conclusa l'esercitazione 'Medusa 2017' in cui l'esercito ha utilizzato vari simulatori virtuali per l'addestramento: fucili e granate restano a terra e i soldati 'imbracciano' mouse e tastiere.

E a creare questo simulatore è una casa di sviluppo di videogiochi ben nota: Bohemia Interactive, ossia i responsabili di Arma, sparatutto in prima persona molto realistico. Nel 2003 ha fondato Bohemia Interactive Australia, che poi ha cambiato nome in Bohemia Interactive Simulations, una branca dell'azienda che si occupa, appunto, di sviluppare le simulazioni militari che poi, eserciti di tutto il mondo - non solo quello italiano, ma anche le truppe statunitensi e britanniche - sfruttano a complemento dell'addestramento più tradizionale.

Il perché questo tipo di simulazioni siano frequenti nel programma annuale degli eserciti è presto detto. Come precisa proprio Bohemia Interactive Simulations, si tratta di "prodotti di simulazione a costi contenuti e altamente fedeli". Insomma, il soldato può "giocare" alla guerra per allenarsi e tenere la mente costantemente pronta all'azione e nel frattempo l'esercito può contenere le spese per sostenere il programma e correre meno rischi, considerato che tutto ciò che il soldato sta facendo è virtuale.

Nel corso dell'esercitazione "Medusa 2017", il Capo di Stato Maggiore dell'esercito e generale di Corpo d'Armata, Danilo Errico, "si è complimentato con il personale esercitato per gli ottimi risultati raggiunti nel campo della simulazione, oggi sempre più attagliato e aderente alla realtà". Errico ha inoltre sottolineato "l'importanza dello sviluppo nell'ambito della simulazione, per fornire al soldato la necessaria preparazione per affrontare le mutevoli situazioni operative". Un legame fra guerra, quella vera, e videogiochi che, insomma, non potrà che trovare ulteriore sostentamento nel prossimo futuro.

L'ultimo software di Bohemia Interactive Simulations è un motore di rendering tridimensionale, che ricrea fedelmente la Terra nel dettaglio. Ambienti incredibilmente realistici per dare maggiore concretezza ai suoi simulatori.

Per esempio, Bohemia Interactive Simulations nel corso dell'I/ITSEC 2017 (Interservice/Industry Training, Simulation and Education Conference) di Orlando, in Florida, ha presentato proprio in questi giorni VBS Blue IG, una piattaforma per renderizzare immagini altamente dettagliate e in tre dimensioni della Terra: campi, città, edifici. Un ulteriore tassello per creare un modello di simulazione estremamente realistico e altamente fedele, che possa essere sfruttato dai militari con una forte aderenza alla realtà per, magari, contribuire all'addestramento dei piloti di aerei.

Se vi state chiedendo se quello fra videogiochi ed esercito sia un legame recente, allora ripassiamo un po' di storia. Nel 1958, una primissima forma di videogioco, chiamato Tennis for Two, venne sviluppata niente e popò di meno che da William Higinbotham, che 14 anni prima faceva parte della squadra di scienziati e ingegneri che ha lavorato alla bomba atomica. Poco più di vent'anni dopo, l'esercito statunitense commissiona ad Atari di prendere il suo Battlezone e di trasformarlo in una simulazione per addestrare i suoi carristi: si chiama The Bradley Trainer.

In tempi più recenti, THQ ha sviluppato per l'Institute for Creative Technologies (ICT), istituto di ricerca finanziato dall'esercito statunitense per realizzare simulazioni per l'addestramento militare, una versione speciale di Full Spectrum Warrior. Questa edizione del gioco, che poteva essere sbloccata attraverso un codice, includeva ulteriori comandi da impartire ai membri della squadra che non potevano essere usati direttamente.

La vera novità nell'ambito delle simulazioni militari, però, sono la realtà virtuale e quella aumentata (o mista se preferite un termine più in voga fra le aziende). A Camp Pendleton, in California, l'Infantry Immersion Trainer è un'area di più di 11 mila metri quadrati destinata all'addestramento dell'esercito statunitense. Non ci sono sagome di cartone o bersagli, bensì un sistema di ologrammi organizzato all'interno di strutture interne ed esterne atto a creare una situazione credibile, soppesare i tempi di reazione del soldato e le sue scelte.

La realtà aumentata è ben vista dai capi militari perché, a differenza di quella virtuale, fornisce un maggiore senso di aderenza alla realtà.

Presto, il rapporto commerciale potrebbe diventare ancora più stretto. Perché Will Roper, a capo del Defense Department del Strategic Capabilites Office statunitense, ha proposto che i produttori di videogiochi realizzino delle simulazioni di realtà aumentata in esclusiva temporale - magari sei mesi - proprio per le forze armate USA. Dopo di che, scaduto l'accordo di esclusività temporale, le case di sviluppo potrebbero poi riutilizzare tali software nei propri giochi per PC e console.

Un'ulteriore dimostrazione che sempre più spesso i videogiochi stanno entrando in altri campi al di fuori del semplice intrattenimento. Al punto che le stesse aziende, con Bohemia Interactive in prima fila, si propongono agli eserciti per sviluppare simulazioni ad hoc.

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!

A proposito dell'autore
Avatar di Massimiliano Di Marco

Massimiliano Di Marco

Contributor

Aspetta la pensione per recuperare la libreria di giochi di Steam. Critica qualsiasi cosa si muova, soprattutto se videoludica, e gode alla vista di Super Mario e Batman.
Commenti